MotoGP, ufficiale: Andrea Iannone correrà in Suzuki nel 2017 e 2018

Il mercato piloti della MotoGP 2016 è pressoché concluso con quest’ultimo annuncio, che conferma Andrea Iannone come pilota Suzuki per il 2017 ed il 2018. Il matrimonio con Ducati, durato quattro anni, è stato scalfito -a quanto pare- dalla proposta contrattuale ricevuta da Borgo Panigale, in cui si parlava di una diminuzione dello stipendio (di circa il 50%) ed altre clausole che il pilota di Vasto non ha voluto accettare.

Iannone apre la tradizionale conferenza del giovedì, al Mugello, dicendo che “oggi piange anche il cielo”, ma trovarsi in Suzuki come primo pilota e con una squadra pronta ad investire molto su di lui non è un ripiego così terribile.

“Sarà un grande cambiamento per me ed infondo sono felice della scelta“, ha detto poi il pilota abruzzese “È importante essere il primo pilota ufficiale in un progetto come quello di Suzuki. Lascio una bella esperienza in Ducati, lì ho vissuto dei momenti importanti.”

Ora a Davide Brivio resta soltanto da scegliere il secondo pilota, che potrebbe voler dire una riconferma di Aleix Espargarò così come l’ingaggio di Alex Rins. Nel primo caso, Suzuki avrebbe un pilota che conosce bene la moto e che può portare a casa risultati interessanti, nel secondo si tratta di un talento cristallino della Moto2: Rins potrebbe essere il nuovo Vinales per la Suzuki, un talento scelto facendo la scommessa giusta. Ma potrebbe anche deludere.

Tornando a Iannone o quasi, un italiano che vince il mondiale con la Suzuki lo abbiamo già visto molti anni fa, ed è stata una magia difficile da dimenticare: era il 1981, e Marco Lucchinelli conquistò il titolo nella classe 500cc con la RG di Hamamatsu. Iannone un po’ cavallo pazzo lo è anche lui, e vedere tre italiani su tre moto ufficiali diverse fa piacere.

Questo giro di mercato farà di certo bene all’ambiente della MotoGP. Vinales, Iannone e Lorenzo saranno di certo i piloti più interessanti nei primi test del 2017, perché se è vero che una moto inguidabile come la Desmosedici del 2007 non c’è è anche vero che un’alchimia particolare tra pilota e moto può sempre scattare, un po’ come successe con Stoner, Ducati e Bridgestone.

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