Perché Valentino Rossi deve rimanere in Ducati

Valentino Rossi tra Yamaha e Ducati
Allora cosa fa Valentino Rossi? Resta o va? Sono gli interrogativi dell’estate 2012. Rimane in Ducati, accettando la proposta irresponsabile che gli ha fatto Audi, oppure torna in Yamaha per due anni più la Superbike?
Rossi lo potrebbe far sapere solo il 19 agosto in occasione del GP di Indianapolis di MotoGP. Intanto si è presto due settimane di ferie durante le quali ci penserà su.
Molti danno per scontato un suo ritorno con la casa di Iwata, che è tornata a vincere e contare nel Motomondiale grazie proprio a Rossi. Yamaha vedrebbe molto volentieri l’arrivo del nr. 46 perché capace, in teoria poi in realtà bisogna fare i duri conta con la situazione economica attuale, di portare qualche buono sponsor che manca alla marca giapponese. Per contro, tra circostanza e convenienza, per Jorge Lorenzo non ci sarebbero problemi a dividere di nuovo il box con Rossi.

Perché Rossi farebbe bene a rimanere in Ducati
Ma Rossi, uscendo dal box Ducati per entrare in quello Yamaha, si contraddirebbe. Ha chiesto ad Audi una Ducati competitiva perché i soldi non gli interessano, perché preferisce avere una bacheca più ricca del suo conto in banca (a parte che i trofei portano soldi…). La ragione per la quale due anni fa ha detto si a Ducati è (era?) quella di voler vincere con una moto italiana con la quale chiudere la carriera, dimostrando di saper vincere con tre case diverse (Honda, Aprilia e Ducati appunto, ma non scordiamoci i successi giovanili con Aprilia).
Tornasse in Yamaha, sarebbe una forte contraddizione con quanto detto in passato (che è vero, pochissimi ricordano, ma noi siamo tra questi!).
Certo con la M1 che ha aiutato a crescere fino a portarla sul tetto del mondo ben due volte (tre se consideriamo il mondiale vinto dal compagno Lorenzo nel suo ultimo anno, il 2010) Rossi può tornare a dire la sua contro lo stesso attuale leader della classifica piloti MotoGP 2012, Dani Pedrosa, Andrea Dovizioso ed il possibile ex compagno Nicky Hayden e forse chissà il rookie Marc Marquez con la Honda HRC ufficiale. E nessun altro in fondo, considerando anche il ritiro di Casey Stoner, in MotoGP rimangono pochi piloti da battere.
Poi con Lorenzo i rapporti non sono stati sempre idilliaci. Un suo ritorno in Yamaha farebbe la gioia dei muratori locali chiamati a ripristinare il muro tra i due piloti. In sella alla moto di Iwata non può illudersi di essere il pilota nr. 1 perché c’è Lorenzo in quella posizione, e nessuno dei due e un Pedrosa (con tutto rispetto, Dani!).
Con che faccia Rossi può tornare in un box irriconoscente nei suoi confronti dopo tutto quello che ha fatto, scegliendo di investire su Lorenzo?

Finire la carriera con una moto italiana
Per sua stessa ammissione, il numero 46 si dovrebbe ritirare tra due anni (Valentino Rossi: altri due anni in Ducati poi il ritiro): farlo da campione sarebbe bello, farlo da campione con una moto italiana sarebbe splendido. Come desiderava.
Correre in Ducati sarebbe stato altrettanto difficile e lui questo lo sapeva visto che solo Stoner è riuscito a domare l’esuberanza della Desmosedici.
Mentre tornando in sella alla M1 Rossi si troverebbe in una situazione passiva, perché non ha niente su cui intervenire, niente da provare che abbia già provato, niente da dimostrare che abbia già dimostrato. Lui sulla M1 ha già trionfato e già all’ora è sembrato per tutti un miracolo. Che non succede sempre, ma se almeno non si tenta…

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