Renault Sport Racing: per vincere in Formula 1 e non solo

Renault ha deciso di puntare sulle attività sportive per aumentare ulteriormente la notorietà della casa e, di conseguenza, alle vendite soprattutto nei mercati emergenti. Alla guida della struttura Renault Sport è stato chiamato Cyril Abiteboul, che tranne una parentesi alla Catheram è da sempre uomo Renault e dal 2014 si occupa proprio del ritorno alla Formula 1 con un proprio team. Il 2016 sarà quindi un anno di rodaggio, i risultati attesi sono soprattutto a medio e lungo termine, ma la stagione ormai alle porte Renault la vuole vivere da protagonista come dimostrano le parole di Cyril Abiteboul, amministratore delegato di Renault Sport.

Dopo diverse stagioni da “fornitori” di motori, comunque vincenti, avete deciso di tornare in pista con un team Renault che si occuperà dello sviluppo completo della vettura. Come mai questa decisione?
Le ragioni sono tre. La prima si basa su una solida strategia di business. Come fornitore di propulsori, la visibilità del nostro brand risultava marginale, tuttavia questo era accettabile quando il costo della tecnologia rimaneva contenuto. La situazione non è stata più sostenibile, però, quando si è presentato il doppio problema dei maggiori costi dovuti al cambiamento delle regole sull’omologazione dei motori V6 e del drastico incremento del livello della concorrenza. Come scuderia, possiamo conseguire maggiori benefici in tutte le aree, come ad esempio il grado di notorietà della Marca nei mercati tradizionali e sulle piattaforme social. Questo conduce alla seconda ragione: l’utilizzo della F1 per sviluppare il marchio Renault Sport, in particolare grazie ad una strategia di comunicazione controllata con una piattaforma di cui siamo titolari al 100%. L’ultima ragione è che Renault ha una vera e propria passione per il motorsport. Vi è un orgoglio genuino per i risultati conseguiti in passato e il desiderio di rendere giustizia a quei successi anche oggi.

Il 2016 per Renault è anche l’anno della nuova gestione del motorsport, come funzionerà la nuova struttura?
La creazione di Renault Sport Racing rappresenta un passo molto stimolante. Per la prima volta dopo molto tempo abbiamo un marchio e una struttura coerenti, nell’ambito dei quali tutto il personale che si occupa di discipline sportive automobilistiche sarà gestito dallo stesso team. Avremo ingegneri distaccati presso la Formula E, i programmi di competizioni clienti e la Formula Renault 2.0 – fra le varie altre attività – che lavoreranno fianco a fianco. Questo favorirà un livello di collaborazione fra la Formula 1 e le altre attività agonistiche mai sperimentato prima, che andrà a vantaggio delle attività di sviluppo dei sistemi di propulsione, dei progressi nell’ambito dei flussi aerodinamici e, naturalmente, di una maggiore flessibilità e mobilità. Ci si occuperà anche delle prestazioni individuali attraverso la Academy, che accoglierà i piloti provenienti dai nostri campionati minori e li formerà adeguatamente in modo da impiegarli al più presto, se possibile, in Formula Uno.

Renault Sport quindi guarda soprattutto al futuro, ma come vede questo 2016?
Per ogni categoria saranno definiti degli obiettivi specifici. In Formula 1 dobbiamo adottare un atteggiamento realistico per quanto riguarda il 2016. In alcune aree stiamo recuperando – non è un segreto che abbiamo perso l’inizio delle nuove regole sull’omologazione delle power unit e che Enstone abbia bisogno di un pò di attenzioni. Nel corso di quest’anno ci dedicheremo a ricostruire rapporti, ad infondere nuove energie sia a Enstone che a Viry e a creare sinergie all’interno del gruppo Renault Sport Racing e, a livello più allargato, all’interno dell’Alleanza Renault-Nissan. Questo non vuol dire che sarà un anno perso, tuttavia puntiamo a sistemare tutto per prepararci a risultati migliori nel 2017.

Ovviamente non è un mistero che l’attività sportiva nel mondo dell’auto è certamente guidata dalla passione, ma l’aspetto di marketing e comunicazione non è affatto secondario… per questo abbiamo chiesto a Michael van der Sande, Direttore Marketing del Gruppo Renault, cosa si aspettano da questo ritorno di Renault in Formula 1.
Il ritorno in F1 fa parte di una strategia più ampia concepita per la gamma Renault Sport e per la Marca Renault nel suo insieme. Negli ultimi anni, Renault ha trasformato il suo profilo aziendale, la sua gamma di vetture di serie e la sua tecnologia, ma una vasta percentuale del grande pubblico non è al corrente della portata di questi cambiamenti. La F1 è uno strumento molto efficace di comunicazione della Marca nella sua nuova veste. Più di 450 milioni di spettatori seguono lo sport ogni anno, mentre la percentuale di chi lo segue attraverso le piattaforme web aumenta quotidianamente. In questo modo possiamo avere accesso a mercati emergenti che sono fondamentali per Renault, come ad esempio la Cina, la Russia e il Brasile, consolidando, al contempo, la nostra immagine nei mercati tradizionali e sviluppati.

Come questa nuova avventura in Formula 1 modificherà la comunicazione di Renault?
La passione di Renault per il motorsport è autentica e gode di una lunga tradizione – siamo stati attivi negli sport automobilistici per oltre 115 anni, inclusi gli ultimi 40 di profondo coinvolgimento in Formula 1. Avendo ora deciso di aumentare il nostro impegno in F1 con l’acquisizione di una scuderia di punta, incrementeremo allo stesso modo la nostra comunicazione relativa all’automobilismo, a beneficio della Marca Renault.
Questa comunicazione assumerà varie forme. Innanzi tutto, trasmetteremo la nostra passione per le competizioni automobilistiche all’attuale pubblico della F1; secondariamente, ci rivolgeremo a un pubblico nuovo (sia in nuovi mercati come la Cina, sia fra nuovi gruppi di clienti in mercati maturi che al momento non sono esposti alla F1); in terzo luogo, rafforzeremo le nostre ambizioni per i modelli di serie Renault Sport. Le innovazioni apportate alla gamma di modelli ad elevate performance Renault Sport vengono sviluppate su pista e questo apporto può intensificarsi, grazie ad una maggiore presenza nel motorsport.

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