Niente, sembra davvero eterno. La cosa più bella di Valentino Rossi è che è un po’ come la saga di Harry Potter, cresci tu e cresce lui, ma al posto di sparire come una moda si evolve e si reinventa. Solo che la storia del mago con gli occhiali è finita da un pezzo e, quando è cominciata, il 46 era già sulle magliette.
Guardando le vecchie gare ci ricordiamo anche un po’ di com’eravamo noi a quei tempi, con l’estate dietro a quella ragazza nel 2008, una marea di gelati al bar nel 2004, le prime gare della 125 viste con il nonno e via, ogni volta che lo osserviamo lottare per la vittoria è sempre diverso, per rimanere però sempre uguale. Forse è per questo che il Dottore continua a correre e potrebbe farlo per altri tre anni: può darsi che, salendo in moto, si senta ancora come vent’anni fa, esattamente come noi che lo guardiamo. Ecco quindi che c’è il casco pre-stagionale, quello per il Mugello e quello per Misano, ecco che se vince si inventa qualcosa come la maglia di Maradona in Argentina. Ecco il WLF sul colletto, il The Doctor sulla tuta ed i cani sulla moto.
Chi vi scrive ama il motociclismo, la guida di Jorge, quella di Marc, ma anche gli slowmotion della Moto2 e le bagarre della Moto3, solo che sarebbe impossibile non avere un posto speciale, da appassionati, per Valentino.
Ormai si è scritto tanto, anzi tantissimo di lui, ma bisogna farlo. Oggi compie gli anni e domani entra in pista per provare la moto a Phillip Island, pronto per portarsi a casa il decimo titolo mondiale. Un po’ per se stesso ed un po’ per il Sic, forse anche un po’ per zittire i giornalisti che lo danno per bollito. In un modo o nell’altro lo ha sempre fatto: nel 2007 arriva Casey e giù a dire che Valentino deve lasciare lo scettro all’australiano, ed invece 2008 e 2009 sono stati entrambi mondiali nella bacheca di Rossi, poi il buio Ducati -ecco, vedi, è bollito!- ed il ritorno in Yamaha sempre dietro al compagno di squadra. Arriva la vittoria a Misano, giù il cappello. Ora deve lasciare il posto a Marquez, sembra tutto pronto. E invece, con la stagione 2015 passata al comando dalla prima all’ultima gara, Rossi gli ha -quasi- messi tutti in riga. Ancora.
Buon San Valentino allora, quello vero!