Rossi e Marquez visti da Alex Zanardi 

Alex Zanardi è stato protagonista di una splendida serata organizzata dai Rotary Club di Vicenza in cui è stato intervistato dal Direttore de Il Giornale di Vicenza, Ario Gervasutti, al Teatro ridotto di Vicenza completamente riempito di estimatori del grande campione bolognese che dopo il tragico incidente negli USA in cui ha perso entrambe le gambe ha saputo riprendersi anche a livello sportivo correndo come pilota ufficiale BMW nel Campionato Turismo e quindi avvicinandosi alla handbike vincendo alle paraolimpiadi di Londra del 2012 ben due ori olimpici. Una serata da incorniciare e tutti i presenti hanno ringraziato Valentino Campagnolo, che ha portato a Vicenza il campione emiliano.

Campagnolo è l’omonimo proprietario del celebre marchio di cambi e ruote per ciclismo che Alex Zanardi utilizza sulla sua handbike, diventando nel tempo amico di Valentino e dei suoi ingegneri, che strabuzzano alle richieste precise di Alex: “per avere una risposta efficace bisogna saper fare domande precise: è la stessa regola che applico con Campagnolo come con BMW dove gli ingegneri di Monaco hanno fatto uno splendido lavoro e mi hanno fatto fare una ottima 24 Ore di Spa dove sono riuscito a battere persino i miei compagni scendendo o salendo sempre in vettura sotto il limite dei 50 secondi in cui i meccanici cambiavano gomme ed effettuavano il rifornimento. Se sono senza gambe è un mio problema e non dei tecnici e quindi io devo dire loro esattamente cosa mi serve e magari dargli anche delle proposte grezze da sviluppare”

“Peccato che ha vent’anni ti danno i cavalli, ma la centralina ti arriva a quaranta”. Questa una delle battute più simpatiche della serata in cui Alex Zanardi ha parlato a 360° sulla sua esperienza parlando da Marco Pantani ad Ayrton Senna fino, imbeccato dal moderatore, al duello Valentino Rossi – Marc Marquez.

Alex Zanardi non ha nascosto la sua simpatia e vicinanza con Valentino Rossi analizzando molto lucidamente la situazione e lanciando un suggerimento – invito ai protagonisti.

La sfida in realtà, ha detto l’asso bolognese, “non è nata domenica con la curva 14, quanto in occasione del duello in Argentina ed in Olanda fra i due campioni con tutto ciò che ne è conseguito. Tutta questa tensione va stemperata partendo dal presupposto che Valentino ha fatto una stagione incredibile ed ha 36 anni, mentre Marc ha tutta una carriera per raggiungere i successi di Rossi. Una pacca sulla schiena ed un invito a divertirsi e divertire i propri fans sarebbe stata e potrebbe essere la mossa vincente del più maturo Valentino, mentre i manager di Lorenzo & co dovrebbero far comprendere ai giovani campioni che un MotoGP senza Valentino Rossi non se lo filerebbe nessuno fino a che non ci saranno dei suoi veri eredi, capaci di infiammare le tribune e le curve come sa fare il Dottore. Senza Rossi difficilmente Lorenzo verrebbe ancora pagato 6 milioni a stagione, ma probabilmente dovrebbe trovare lui due sponsor per correre...”

La mancanza di campioni amati dal pubblico si sente anche in Formula 1. “Ai miei tempi, negli Anni Ottanta – ricorda Alex Zanardi – ad ogni Gran Premio si contavano più di 40 monoposto e solo una trentina entrava in griglia: oggi la lista è quasi dimezzata e tolti pochi Team gli altri piloti pagano per correre portando i loro sponsor per coprire i budget.

“Se nel MotoGP non vogliono rivivere la stessa esperienza devono coccolare i propri fans, che sono quelli che giustificano il tuo ingaggio e ti permettono di essere in pista insieme ai tuoi risultati”, ricorda saggiamente Alex Zanardi e quindi “i piloti devono fare bene quello che sono capaci a fare: andare in moto con grande passione e talento scaldando al massimo il pubblico sia dentro che fuori dalla pista con le loro gesta che poi diventano anche un esempio.”

In sintesi un invito ad abbassare le pistole, divertirsi all’ultimo GP ed alla fine se Valentino saprà essere maturo e simpatico come sa fare sarà vincitore, sia che abbia portato a casa il decimo mondiale sia che non lo abbia conquistato: tutti si ricorderanno comunque di lui e della sua stagione, più di quella degli altri.
Valentino Rossi è già “risorto” sportivamente quando ha lasciato Ducati per entrare in Yamaha, dov’era rimasto Lorenzo: tutti abbiamo pensato perchè non si fermasse, e per quale motivo volesse infliggersi un triste tramonto sportivo.

Vale, dice Zanardi, ha invece mostrato che col suo passo e con la sua saggezza poteva ritornare grande, e quest’anno è stato magistrale salvo qualche attimo di nervosismo che un campione deve cercare di evitare, smorzando la tensione come sapeva fare magistralmente anche Ayrton Senna: “una volta si arrabbiò di brutto pure con me accusandomi poi coi giornalisti. Alla fine tutto si chiuse con una pacca sulla schiena, ed io rischiai di chiedergli un autografo pur essendo entrambi piloti di F1.”

E se fosse stato Zanardi al posto di Rossi cosa avrebbe fatto alle provocazioni di Marquez? Alex onestamente ha ricordato che anche lui era un peperino all’epoca ma l’importante è dividere la pista dal dopo, sapendo poi sdrammatizzare i picchi di tensione.

Insomma Valentino pensaci tu a sbollire la situazione e poi facci sognare e che vinca il migliore!

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