Scuderia Toro Rosso, il perché del suo nome

Red Bull in italiano vuol dire toro rosso, Toro Rosso tradotto in inglese diventa red bull. In Formula 1 ci sono quindi due scuderie con lo stesso nome eppure nessuna delle due ha mai denunciato l’altra di plagio o di furto di marchio registrato. Ecco come è andata la storia. La scuderia Red Bull è nata nel 2005 dalle ceneri della precedente Jaguar; il primo anno la vettura corse con motore Cosworth con i piloti David Coulthard, Christian Klein e Vitantonio Liuzzi. Dal 2006 poi la squadra ha ottenuto i motori Ferrari.

Il team Red Bull era diretto da Christian Horner, con Günther Steiner come direttore tecnico ha da subito dato vita ad uno Junior Team per far correre piloti giovani nelle categorie minori. A fine 2005 la Red Bull, visto il gran numero di piloti interessati dal “progetto giovani”, decise di acquistare la Minardi per far esordire dalla stagione 2006 un team parallelo a quello principale che facesse emergere volti nuovi in Formula 1.

Ecco che nel 2006 nasce la Scuderia Toro Rosso, costola di Red Bull, e con nome tutto italiano per non perdere la continuità del Belpaese legata a Minardi. La sede della Toro Rosso rimane a tutt’oggi a Faenza; sono molteplici i piloti che hanno esordito nel team e che hanno poi fatto carriera. Primo tra tutti Sebastian Vettel, unico vincitore di un GP con la scuderia faentina nel 2008. Vanno ricordati poi Daniel Ricciardo, Daniil Kvjat e Max Verstappen che ben si è comportato nella stagione 2015. Red Bull e Toro Rosso sono accomunate dallo stesso sponsor, la famosa bevanda energetica austriaca che ha venduto nel 2015 circa 5,5 miliardi di lattine.

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