Valentino Rossi protagonista al WDW 2012
Come ogni anno e sempre di più il World Ducati Week testimonia la passione dei ducatisti in tutto il mondo, che si sono dati appuntamento nel circuito di Misano, per condividere il proprio amore per la moto e festeggiare a stretto contatto con i piloti del team Ducati Corse impegnati tra MotoGP e Superbike.
Fra questi Valentino Rossi, ospite d’eccezione per fama e titoli conquistati, anche se le vittorie in Ducati tardano ad arrivare. Una situazione difficile che non scoraggia però il campione pesarese, che in un’intervista ad Andrea Pellizzari dichiara: “Come si sta al team Ducati? Si sta bene, c’è molta passione, ci sono tanti ragazzi italiani che lavorano, ci mettono passione, lavoriamo a Borgo Panigale, praticamente lavoriamo tra casa e bottega. Ho iniziato la carriera con un’altra squadra italiana, devo riconoscere che fra italiani stiamo meglio”
Valentino contento della scelta Ducati
Un Valentino Rossi che non rinnega dunque la scelta fatta, ma si è più volte detto contento della scelta Ducati, compiuta con l’obiettivo di vedere un italiano vincere in sella ad una moto italiana “Cosa mi ha fatto innamorare della Ducati? Il fascino che ha la casa italiana in tutto il mondo, l’augurio è proprio quello di riuscire a vincere con una casa italiana”.
Un sogno quello del Dottore condiviso da decine di migliaia di appassionati, almeno 65.000, giunti in massa a Misano per il WDW 2012, di cui Valentino ha sentito tutto il calore e il divertimento:
“E’ stato il mio primo WDW, un’esperienza bella, emozionante: tantissime Ducati, tantissimi tifosi: è chiaramente un evento speciale, quattro giorni in cui un Ducatista non può che divertirsi, perché avere una Ducati non è solo una scelta tecnica ma un vero e proprio “credo”.
E poi, come avrei potuto non divertirmi anch’io visto che è stata una giornata di pura “pista” ? Ho cominciato provando la Panigale, pochi giri, ma con Nicky abbiamo fatto qualche impennata e qualche bel traverso : è piccolina e va forte, molto forte, e poi è bellissima, una moto assolutamente affascinate. Poi sono passato alle quattro ruote, ho guidato l’Audi (R8 LMS) e anche lì, non mi sarei più fermato.
Ma il divertimento non era finito perché la “Drag Race” finale è stata la conclusione perfetta: una sfida supereccitante fino all’ultimo secondo: peccato che Troy mi abbia battuto nella finalissima, mi sarebbe piaciuto esordire con una vittoria ma lui è partito meglio! In ogni caso una grande atmosfera, sono stato proprio bene”