ASSEN – Valentino Rossi, che vinca o perda, è sempre e comunque al centro dell’attenzione, e non potrebbe essere altrimenti vista la popolarità che Il Dottore ha acquisito nel corso degli anni grazie alle innumerevoli vittorie ed al suo particolarissimo modo di rapportarsi con tifosi e stampa.
Dopo un inizio di stagione travagliato dove Rossi non è riuscito a trovare il giusto feeling con la Ducati GP11, accusando il team di avergli fornito una moto fatta per Stoner e non per le sue caratteristiche, ecco che Ducati lo accontenta, e dopo pochissimi test (tre per la precisione, uno a Jerez e due al Mugello) gli fornisce la nuova moto in versione GP12, creata ad hoc sulle indicazioni di Valentino in persona, con tutta la sua esperienza ed il suo talento sfruttati per trarre indicazioni utili a migliorare le prestazioni di una moto al momento non pronta a vincere.
O almeno non lo era la GP11. Ora, con il debutto ad Assen della GP12, Ducati e lo stesso Valentino non hanno più scuse: bisogna recuperare il gap sulle giapponesi. Era da un po’ che Valentino faceva pressione su Filippo Preziosi, direttore tecnico di Ducati Corse, per avere qualcosa di nuovo, ed in tempi ancor più brevi del previsto il Dottore è stato accontentato, con l’adattamento del motore 800 alla ciclistica del 2012.
Un’intuizione che ha riscosso pareri più che positivi da parte di Rossi stesso, che ha dichiarato di sentire finalmente sua questa moto, non più pensata per l’australiano Stoner, una moto tra l’altro la GP11 giunta al termine del suo sviluppo, come ha sentenziato duramente Valentino.
Vedremo dunque se questi accorgimenti sapranno far cambiare il vento in casa Ducati, o se il genio di Rossi non sarà stato sufficiente per rendere competitiva la moto.
In ogni caso, ne vedremo delle belle!