Circuito tortuoso poco adatto alle GP12 di Rossi e Hayden
L’ottava gara del calendario di MotoGP 2012 dall’Olanda alla Germania, dove domenica si corre sul circuito del Sachsenring. Pista corta, stretta e per la maggior parte lenta e tortuosa, all’apparenza poco adatta alla potenza delle MotoGP e dove le Ducati Desmosedici GP12 sono attese ad una grande sfida con se stessa. Spesso però il Sachs è stato teatro di gare combattute e appassionanti.
“Il Sachsenring è la seconda pista più corta del motomondiale e una delle più lente – dice Vittoriano Guarsechi, team manager del Ducati MotoGP Team – Con la sua prevalenza di curve a sinistra, tende a stressare molto quel lato della gomma e questa sarà una cosa in più di cui tenere conto anche per quanto riguarda il set-up. Al momento stiamo lavorando per cercare di essere più costanti sulla durata e ad Assen, se escludiamo il problema anomalo che ha penalizzato Valentino, abbiamo visto qualche segnale positivo in tal senso, anche se c’è ancora molto da lavorare”.
Precedenti positivi per Rossi e Hayden al Sachsenring
Tutto sommato sia Valentino Rossi che Nicky Hayden possono contare su un passato felice sull’asfalto del Sachsenring, nel senso che Valentino Rossi ci ha già vinto cinque volte e in altre quattro occasioni è salito sul podio, mentre Nicky Hayden ha collezionato quattro terzi posti.
“Il Sachsenring è una pista che mi piace abbastanza: è difficile perché è lenta e stretta ma con alcune sezioni molto veloci oltre a grandi dislivelli – la descrive così Rossi – È abbastanza diversa dalle ultime due dove abbiamo corso, Silverstone ed Assen, quindi vedremo come ci troveremo con la nostra moto. L’anno scorso abbiamo vissuto un fine settimana difficile ma, naturalmente, ogni volta che torniamo in pista lo facciamo con l’obiettivo di andare meglio”.
Hayden al momento è il migliore dei ducatisti, sia durante le qualifiche che in gara, dimostrando di aver una miglior confidenza con la GP12. “A qualcuno il Sachsenring non piace perché è una pista piccola e stretta ma per me vale il contrario – dice Kentucky Kid – Magari non usi la sesta ma una delle sue curve potrebbe tranquillamente essere considerata la più bella della MotoGP: la “Waterfall”, veloce, cieca, in picchiata. Quando la moto è a posto, lì è divertimento puro ma se finisci fuori, e a me è capitato, ti diverti molto meno! Comunque a me piacciono le piste che girano in senso antiorario e poi lì sono salito sul podio diverse volte. È vero che la nostra moto tende a stressare le gomme e che questo tracciato contribuisce di suo, ma ad Assen abbiamo fatto un piccolo passo che penso ci possa aiutare in questo senso. Sono contento di correre lì, mi piacerebbe fare il miglior risultato della stagione per ripagare la squadra per tutto il duro lavoro che sta facendo”.