Valentino Rossi ci rimarrebbe molto male, sarebbe una profonda delusione se la Yamaha non gli lasciasse provare la “sua” nuova moto nei test di fine stagione a Valencia. Lui sarebbe ancora sotto contratto con la Casa dei tre diapason e quindi non potrebbe salire in sella alla moto di Borgo Panigale, nonostante il gentleman agreement concordato tra i due costruttori prima del GP di Laguna Seca.
Valentino è chiaro: “Se a Valencia non mi dessero il permesso per provare la Desmosedici rimarrei molto deluso. Vorrebbe dire che non ho mai capito nulla della relazione tra me e Yamaha”. Ma le prima avvisaglie si sono già viste lunedì scorso durante i test, quando Lorenzo ha potuto testare nuovi materiali mentre Valentino si è accontentato delle briciole chiudendo col quarto tempo ma soprattutto a 8 decimi dal quasi ex compagno.
Così Rossi spiega le prove di lunedì: “E’ giusto che io non abbia utilizzato il telaio della prossima stagione, perché correrò con la Ducati. Non trovo però corretto non aver potuto provare la forcella come gli altri piloti: da qui alla fine dell’anno mancano ancora otto gare e io ci metterò sempre il 100%. Mi aspetto lo stesso comportamento dalla Yamaha. Loro mi hanno assicurato che nessuno utilizzerà questa evoluzione della Ohlins nel 2010, ma se non sarà così, per me sarà ancora più difficile cercare di vincere dei GP”.
Valentino è questo, sempre teso a nuove sfide quasi sentisse il bisogno di dimostrare qualcosa al mondo. Avendone sempre ragiorne.
Spiegano i motivi del suo passaggio alla Ducati, Rossi parla di ciclo concluso, come avviene sempre nel mondo dello sport. E col ciclo terminano anche gli stimoli. E’ un circolo vizioso quando si chiude, virtuoso quando se ne aprono di nuovi. “Ho preso questa decisione – spiega il nove volte campione del mondo – perché qui in Yamaha probabilmente il mio lavoro è finito. La M1 è diventata una grande moto e ci sono dei grandi piloti qui – Lorenzo Spies – per questo cerco una nuova avventura. Penso di non essere più fondamentale per Yamaha.
Inoltre, all’inizio dell’anno ho dovuto pensare più seriamente a cosa fare in futuro: la Ducati mi cercava da tanto tempo, così sono andato a parlare con l’ingegner Filippo Preziosi (direttore tecnico di Ducati corse), che conosco da tanto tempo. Ho trovato in loro una grandissima motivazione ad avermi sulla Desmosedici, mi sono sentito corteggiato e ho visto il Filippo un grande entusiasmo. Da tempo ho un buon rapporto con lui. In Filippo ho visto la voglia di avere Valentino in Ducati. Mi ha ricordato il Furusawa del 2003: un manager entusiasta“.
Parole che hanno iniziato a dividere i tifosi del pilota e della sua nuova moto.
Una cosa però non è piaciuta all’asso di Tavullia: per lui “è una gran stupidaggine dover scegliere i destini così presto nella stagione. Per la voglia di fare in fretta si condiziona poi il risultato in pista”.
La Yamaha e Valentino è una storia d’amore lunga 7 anni coronata da 4 titoli mondiali, uno subito, chiusa con semplicemente con una lettera d’addio.
E adesso è naturale chiedere qualcosa in cambio. “Sono molto curioso e motivato per questa nuova sfida in Ducati. Un top rider – italiano – su una moto top – italiana – è senza dubbio il connubbio che molti attendevano.
Se Yamaha non mi facesse provare la Ducati a Valencia vorrebbe dire che non ho mai capito nulla della relazione tra me e Yamaha. Solo Honda in passato non mi ha permesso di provare la nuova moto, ma c’è da dire che la relazione tra me e la casa giapponese era molto molto diversa. Se non mi facessero provare la Ducati a Valencia rimarrei molto deluso”.
Per il Dottor Rossi sarà una sfida diversa rispetto al passaggio in Yamaha dalla Honda del 2004, perché “dal punto di vista tecnico era più tosta quella del 2004, perché la Ducati di adesso è molto più competitiva della Yamaha di allora. Ma sono cambiati i tempi, i piloti, l’età: sarà molto difficile anche questa volta”.
Mentre sarà dura vincere nel 2011, “sulla carta sarà più facile nel 2012, quando cambierà il regolamento e tutti partiranno con moto nuove (1000 di cilindrata, ndr) ma per dire qualcosa di più bisogna aspettare di provare la moto, che comunque mi sembra competitiva. Sicuramente ci proverò”.
Non sa ancora se Jeremy Burgess e la sua squadra lo seguiranno, ma tra il serio e il faceto afferma che “li vorrei con me, ma la decisione spetta a loro. Ci sono motivazioni ed età differenti rispetto al 2004, ognuno farà la sua valutazione. Certo, se Jeremy non venisse con me e rimanesse in Yamaha, lo considererei un po’ come un tradimento”.
Una cosa Valentino Rossi ci tiene a sottolineare: non ne fa una questione di soldi. Molti al bar nel passato gli chiedevano quando sarebbe salito in sella alla Ducati. Guadagnerà la stessa cifra che gli ha assicurato la Yamaha. Magari non parteciperà a tutti gli eventi dello sponsor, ma i soldi non c’entrano. Conta solo la passione, il divertimento e la voglia di dire a tutti ancora una volta che è lui il migliore.