Valentino Rossi: non potrò essere al top

 

Quando si dice “noi l’avevamo detto” si rischia sempre di passare per antipatici… ma stavolta corriamo il rischio: noi l’avevamo detto

Parliamo di Valentino Rossi e della sua spalla, quando dopo l’intervento esordì con un poco rassicurante “spero di essere a posto…” e che ci era suonato come un campanello di allarme. Carlo Pernat, noto manager della MotoGP e amico di Valentino, ha recentemente aggiunto una sua valutazione molto interessante: “sono convinto che la caduta in Mugello è causata da un posizionamento sulla moto che non era quello classico di Vale, i problemi alla spalla erano evidenti.”

Quanto la caduta del Mugello sia effettivamente dovuta ai problemi alla spalla probabilmente non lo sapremo mai, ma che questa sia un problema è stato onestamente ammesso dallo stesso Rossi nel corso della prima conferenza stampa tenuta a Madonna di Campiglio in occasione di Wrooom: “Sinceramente speravo di stare un pochino meglio in questo periodo, e invece arrivare ai primi test di febbraio abbastanza in forma è una bella gara. Sto rispettando perfettamente i tempi di recupero che però sono lunghi: stiamo lavorando molto per recuperare almeno la mobilità della spalla che mi serve per guidare bene la moto e per poter stare in carena. Per i primi test in Malesia non potrò essere al top perché sarà impossibile recuperare in pieno la forza ma spero di poter almeno stare bene in sella. I dottori ci hanno assicurato che la spalla tornerà al 100% tra qualche mese. Chiaramente sarebbe stato meglio essere in forma adesso perché abbiamo del lavoro da fare e poco tempo per farlo: tre test prima del mondiale per lavorare sulla Desmosedici che dobbiamo rendere non solo molto veloce, quello lo è già, ma anche più facile da guidare. Dovremo incontraci a metà strada, mettere a posto la moto come piace a me e per quanto mi riguarda adattare un po’ il mio stile di guida per cercare di sfruttarla al massimo. Sarà una sfida emozionante, sarà difficile ma sono contento perché ci sono tante motivazioni in più. In Ducati sono tutti molto carichi e motivati, e daremo il massimo.” 

Sempre secondo Carlo Pernat Vale ha sbagliato ad aspettare per curarsi la spalla, avrebbe dovuto sottoporsi prima all’intervento in modo da arrivare preparato ai test con la nuova moto, che è sicuramente molto veloce ma che ha bisogno delle cure del “dottore” perché diventi un’arma micidiale come ha già fatto con la Yamaha M1.

Insomma, l’impressione è che il problema alla spalla (che Vale si è procurato facendo motocross) sia stato sottovalutato, resta da capire perché.
Forse il pilota di Tavullia sperava semplicemente che fosse più rapida la guarigione? Oppure vincoli di diverso genere lo hanno convinto a non interrompere la stagione? Domande a cui forse lo stesso Valentino farebbe fatica a rispondere… a noi non resta che sperare nel solito miracolo del numero 46, nell’abilità dei tecnici Ducati o, addirittura, che questa sia tutta pretattica, per poi sfoderare gli artigli alla prima occasione buona.

 

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