Valentino Rossi raddoppia: nel 2021 in Petronas, poi team manager in MotoGP

E dire che ultimamente circolavano alcune voci che lo vedevano vicino al ritiro… Nonostante la caduta rimediata nelle battute iniziali del Gran Premio dell’Emilia Romagna a Misano, Valentino Rossi sembra avere le idee ben chiare su quello che sarà il suo futuro nel Motomondiale. Con un contratto in scadenza a fine anno, quando lascerà definitivamente il team ufficiale Yamaha, il Dottore è ormai vicinissimo alla firma del contratto con Petronas-SRT, il team malese che attualmente ha in forze Franco Morbidelli e Fabio Quartararo.

La conferma di quello che sarà, con tutta probabilità, un contratto 1+1 (vale a dire un anno, quello del 2021, più eventualmente il rinnovo per il 2022) è stata data sia dal Dottore stesso, nella conferenza stampa di giovedì scorso per la seconda gara sul Misano World Circuit, che dal team manager del reparto corse satellite della Yamaha, Razlan Razali. “Con Yamaha siamo davvero vicini a chiudere. L’anno prossimo al 99% sarò con Petronas, forse a Barcellona arriverà l’annuncio ufficiale” ha commentato il nove volte Campione del Mondo di Tavullia, mentre il boss della compagine malese ha sottolineato l’assoluta smentita di interesse verso il forlivese Andrea Dovizioso, che alcune voci lo avevano accostato a questa squadra proprio per il 2021.

Valentino Rossi

Per Valentino si tratterà di un semplice “cambio di casacca”, perchè in effetti quello che troverà nel box della Petronas-SRT sarà a tutti gli effetti lo stesso pacchetto su cui può contare ora nel team ufficiale Yamaha: a parte qualche tecnico, Rossi salirà in sella a una M1 factory, mentre il suo contratto sarà firmato direttamente con la Casa di Iwata. Come già annunciato, il suo impegno sarà per il 2021 con l’opzione per il 2022, un anno in cui, tuttavia, il Dottore ha già in mente un piano ben diverso per il suo futuro: non da pilota, ma da… uomo d’affari.

Secondo quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport”, il fratello di Valentino Rossi, quel Luca Marini ancora in testa al Mondiale Moto2 per cinque punti su Enea Bastianini, è pronto per l’esordio in MotoGP, che con tutta probabilità avverrà nel 2022 grazie al supporto della VR46 e dello stesso Rossi, che potrebbe svestire i panni da pilota e indossare quelli di “team manager”. Questo avverrà grazie alla creazione di un nuovo team che Valentino, se deciderà per il definitivo ritiro dalle competizioni, potrebbe gestire personalmente, rilevando la compagine di Avintia Racing che, a quanto pare, non rinnoverà il contratto con l’IRTA a causa di problemi finanziari.

L’operazione, in realtà, potrebbe andare in porto già l’anno prossimo: in sella alle Ducati del team Avintia, secondo i contratti firmati, arriverà Tito Rabat… a meno che le carte in tavola non cambino. L’intenzione potrebbe essere quella di “dirottare” il pilota spagnolo verso la Superbike, lasciando il posto a Marini che, così, potrebbe correre in MotoGP al fianco del suo mito, dal quale imparare tutti i trucchi del mestiere. In ogni caso, la VR46 dal 2022 avrà tre team da gestire, uno per ogni classe del Motomondiale, con quello della top class che, ipoteticamente, diventerà satellite della Suzuki o dell’Aprilia. Un progetto ambizioso, che richiederà energie e sponsor per poter essere concretizzato: “Nel 2022 la MotoGP cambierà molto e dobbiamo capire meglio la situazione che si andrà a delineare – commenta Valentino – In questo momento siamo molto contenti in Moto3 e Moto2, perché questo corrisponde alla nostra dimensione. Per la MotoGP bisognerà fare un altro passo… e non sarà facile“.

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