Valentino Rossi in sella alla GPZero con motore 1000 a Valencia

Iniziati i test della stagione MotoGP 2012 con i motori 1000
Al circuito Ricardo Tormo di Cheste, a Valencia, Ducati ha svoto il primo dei due giorni di test della stagione 2012 con la nuova Ducati GP0, con telaio perimetrale in alluminio. La GPZero di Borgo Panigale mantiene il forcellone in carbonio della GP11. (o  GP12) ultima evoluzione, con una sola differenza: il forcellone non è più infulcrato nel carter motore ma direttamente al telaio.

Sesto tempo per Valentino Rossi
Valentino Rossi ha cominciato un importante lavoro di raccolta di informazioni in preparazione della stagione di test invernali 2012, effettuando una lunga serie di prove di set-up con la sua squadra e la supervisione del direttore tecnico Filippo Preziosi. Il miglior crono del nove volte campione del mondo è stato di 1’33″857, il 6° tempo generale. Pare quindi che anche coon la moto nuova ci siano ancora i vecchi problemi, ma Rossi si dimostra fiducioso: “Questa moto si guida meglio della 800 – confida Rossi – anche se siamo appena all’inizio del nostro lavoro. Si può dire che il feeling sotto alcuni aspetti è migliorato mentre sotto altri è molto simile a prima, ma è esattamente quello che ci aspettavamo. Sappiamo infatti che stiamo facendo una lavoro di preparazione per la moto che useremo nei test del 2012, che saranno molto importanti. Il motore sembra vada già piuttosto bene, è veloce, anche se non mi sono mai trovato proprio con gli altri per un paragone diretto. In centro curva invece sono ancora un po’ lento e  inoltre dobbiamo cercare di migliorare l’aderenza sul posteriore perché al momento non riusciamo scaricare bene la potenza a terra e quindi a sfruttarla tutta. Però come primo “assaggio” non è male e la cosa davvero importante è che possiamo lavorare più liberamente sulla moto, modificare il bilanciamento, la distribuzione dei pesi, le misure e quello che serve per preparare i prossimi importanti tre mesi di lavoro”.  

Frattura dello scafoide per Nicky Hayden

Tanta sfortuna per Nicky Hayden. All’ultimo momento ha dovuto rinunciare ai test a causa delle conseguenze della caduta nella gara di domenica. Esami più approfonditi rispetto alle radiografie effettuate subito dopo il GP, hanno infatti evidenziato due fratture, non scomposte, dello scafoide della mano destra e dello stiloide radiale del polso. Il tester ufficiale, Franco Battaini, nel pomeriggio ha preso il suo posto a fianco di Valentino Rossi. “Questa mattina mi sono messo la tuta e sono andato al box ma non mi sentivo a posto – afferma Kentuvky Kid – Sono qundi passato in clinica per un antidolorifico ma uno dei medici, dopo aver esaminato ancora la mano, mi ha consigliato di fare una TAC. Siamo quindi andati in ospedale dove la scansione ha evidenziato due fratture. D’accordo con i medici e il mio fisioterapista ho deciso di non guidare anche se c’erano delle cose molto importanti che avrei voluto provare. Lo scafoide è un osso particolare e, se non fai attenzione, può volerci tantissimo per guarire dato che non è molto irrorato dai vasi sanguigni. Ho quindi scelto di stare a guardare i test. Farò comunque altri esami e poi deciderò se operarmi o meno”.

La conferenza stampa dell’ing. Filippo Preziosi

La Desmosedici GPZero, l’antesignana della GP12, scesa in pista durante i test di Valencia, adotta il telaio perimetrale in alluminio. Abbandonato il monoscocca in carbonio ed il motore portante, come aveva confermato ieri l’ing. Filippo Preziosi, direttore tecnico Ducati.. Ma quella scesa in pista “non sarà la moto che scenderà in pista per la prima gara della prossima stagione. Possiamo chiamarla la numero zero” ha affermato l’ingegnere durante la conferenza stampa di lunedì. Una moto laboratorio quindi, a disposizione dei piloti del team ufficiali Rossi e Hayden quanto dei piloti dei team satelliti, Abraham e Barberà, mentre i tecnici sono già al lavoro per progettare la moto del prossimo anno.
Il passaggio all’alluminio si giustifica dalla performance delle gomme che “mantengono per tutta la durata della gara, ma hanno caratteristiche del tutto peculiari e non riscontrabile in nessun altro prodotto per le due ruote. Richiedono quindi una ciclistica espressamente dedicata”.
Inoltre, a causa del numero limitato di propulsori durante la stagione, non si possono effettuare tante sperimentazioni: “con il motore portante ogni volta che si interviene sul telaio bisogna modificarlo e questo richiede una nuova punzonatura”.
Le modifiche al motore invece riguardano l’intera progettazione: “abbiamo dovuto certamente realizzare nuovi attacchi e si è resa necessaria una sua riprogettazione visto che era nato per essere parte integrante della ciclistica”.

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