Una stagione iniziata sicuramente non nel migliore dei modi: il passaggio di Valentino Rossi dal team Yamaha ufficiale al satellite Petronas nel 2021 non è stato certamente indolore, visti gli scarsi risultati portati in pista fino ad oggi con un unico decimo posto come risultato migliore nel Gran Premio di Casa, quello d’Italia sull’Autodromo Internazionale del Mugello.
Dalla Top 5 dell’anno scorso il calo di prestazioni è evidente e questo, come è lecito aspettarsi, va di pari passo con quello dell’umore del pesarese: va bene correre perchè è ciò che si ama, ma quando si naviga per la disperazione stabilmente oltre i primi dieci in ogni gara forse è il caso di domandarsi se vale ancora la pena rimanere nel giro… Alla firma del contratto con Petronas, del resto, lo stesso Rossi aveva affermato che avrebbe continuato la sua carriera anche oltre il 2021 solo a patto di essere competitivo, cosa che, invece, sembra alquanto improbabile in questo momento.
Cosa dovrebbe fare, quindi, Valentino? Quantomeno prendersi il proprio tempo per valutare a 360° la situazione, per poi indirizzarsi verso una decisione definitiva entro l’inizio della pausa estiva del Mondiale in corso. Nel frattempo, però, nulla vieta al team Yamaha SRT di “guardarsi attorno” per trovare un piano B nel caso in cui il nove volte iridato scelga di appendere il casco al chiodo: i piani alti del box malese, per l’appunto, stanno procedendo proprio in questa direzione al fine di assicurare una certa continuità con il compagno attuale di Rossi, quel Franco Morbidelli che in questa stagione è stato capace di centrare il gradino più basso del podio nel GP di Spagna sul circuito di Jerez.
I nomi attualmente sul piatto sono diversi e comprendono innanzitutto Raul Fernandez, rivelazione della KTM in Moto2 e oggi secondo nel Mondiale dietro all’australiano Remy Gardner. Lo spagnolo, tuttavia, ha un contratto che lo lega fortemente alla Casa di Mattighofen, il che chiama in causa anche altre alternative come Xavi Vierge, Joe Roberts e Jake Dixon. Queste, ovviamente, sono solo speculazioni, ma ciò non esclude il fatto che l’aria in Petronas non sia così tranquilla come sembra…