WRC Portogallo 2018: intervista a Pierre Budar a fine gara

WRC Portogallo 2018: intervista a Pierre Budar a fine gara - Foto  di

Come analizza questo weekend difficile? Le tre forature del venerdì hanno rovinato completamente la nostra gara. Il regolamento prevede infatti che la classifica in senso inverso definisca l’ordine di partenza del sabato e anche della domenica. Abbiamo quindi dovuto fungere da apripista per due giorni e “pulire” lo strato superficiale di sabbia e ghiaia per gli altri. Senza grip, rimontare in classifica era una mission impossible. Abbiamo quindi deciso, in previsione del futuro, di lavorare sulle regolazioni della C3 WRC in situazione di scarso grip. Fino alla doppia foratura, Kris era stato in testa alla gara per due volte, e aveva anche siglato due migliori tempi, mentre Craig, anche lui autore di uno scratch, quando ha forato si trovava in terza posizione. Gareggiando ad armi pari con i nostri avversari, eravamo tornati competitivi, con un’affidabilità esemplare.

Cosa pensa delle prestazioni dei suoi piloti? Naturalmente siamo dispiaciuti per l’errore di Kris, ma mi rallegro che lui e Paul siano usciti indenni dall’incidente. È la prova che i nostri progettisti fanno un lavoro straordinario per rafforzare sempre di più la sicurezza a bordo delle auto. Ancora una volta Kris è stato molto veloce, ma soprattutto molto a suo agio con la C3 WRC, e questo è importante per il futuro. Mads ha faticato nella fase iniziale per trovare le giuste regolazioni, ma poi ha aumentato il ritmo per sentirsi pronto ad attaccare. Ha utilizzato molto bene questo primo Rally su terra per migliorare il feeling con la sua C3 WRC ed essere pronto per la Sardegna. Infine Craig è rimasto un po’ sulla difensiva prima di trovare il ritmo giusto, segno che la disavventura argentina appartiene ormai al passato. Ha portato a termine perfettamente la sua missione, imparando quanto più possibile dalla poco vantaggiosa posizione di apripista.

Qual è lo stato d’animo del team? Anche se stiamo attraversando un periodo in cui non arrivano i risultati che meritiamo, il team resta compatto, consapevole del fatto che la performance c’è. Ci si prepara insieme per il prossimo appuntamento del campionato, in Sardegna, convinti che avremo di nuovo la nostra occasione.

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