Abbiamo provato la nuova DS 9 E – Tense, ammiraglia del marchio francese. Lusso, ricercatezza e comfort sono i suoi tre punti di forza. Non mancano le prestazioni però, specialmente al volante della top di gamma con trazione integrale, due motori elettrici e 360 CV. Ecco come va
DS ne ha fatta di strada dopo aver lasciato Citroën, ormai 7 anni fa. Ogg le vetture del marchio sono riconoscibili anche dal pubblico generalista grazie ad uno stile personale e ricercato che fa dell’eleganza il proprio punto di forza. Non solo però, perché c’è anche il mondo delle corse, in cui la casa d’oltralpe si è imposta per due anni consecutivi nella Formula E. Oggi la gamma DS è completamente elettrificata e può contare su quattro modelli: DS 3 Crossback, la nuova DS 4, DS 7 e l’ammiraglia DS 9. Quest’ultima punta a ridefinire gli standard delle berline premium, al punto da essere stata soprannominata “berlina presidenziale”. Abbiamo guidato entrambe le versioni: la Plug-In Hybrid da 225 CV, versione d’accesso con prezzi a partire da 56.200 €, e la top di gamma con trazione integrale, con due motori elettrici a supportare l’1.6 Pure-Tech per un totale di 360CV di potenza.
Come da tradizione per il marchio, anche DS 9 ha un’estetica estremamente ricercata: può piacere o meno, ma indubbiamente il brand francese ha trovato un suo linguaggio stilistico lontano anni luce dal resto del mercato. I fari diurni ricordano il disegno un gioiello, mentre i gruppi ottici ruotano con una piccola coreografia quando sblocchiamo le portiere. Per la prima volta poi, alcune finiture agli esterni sono state impreziosite con tecnica guilloché, nata dall’alta orologeria francese. Non manca, ad ogni modo, un omaggio alla DS del 1955 rappresentato da luci aggiuntive sul montante posteriore, mentre i fanali – arricchiti con una linea cromata – presentano la lavorazione tridimensionale impiegata su ogni vettura del marchio.
Anche agli interni DS 9 sfoggia tanta raffinatezza, a cominciare dai rivestimenti in pelle Nappa con cuciture puntinate provenienti dal mondo della moda – ça va sans dire – francese. Completamente digitale la strumentazione da 12”, così come da 12” è il display infotainment con connettività Apple CarPlay e Android Auto. Nonostante la presenza di numerosi shortcut per gestire al meglio le diverse funzioni della vettura però, mancano comandi esclusivamente analogici per il climatizzatore. Ci sono, di contro, comandi elettrici per tutti e quattro i sedili, così come comandi al volante per una gestione intuitiva e veloce di ADAS e multimedia.
Da segnalare, infine, l’impianto audio: gli ingegneri DS, in collaborazione con i tecnici Focal, hanno posizionato 14 altoparlanti in funzione delle forme dell’abitacolo che vanno ad incrociare le frequenze sonore con quelle prodotte dalla vettura. DS 9 infatti, grazie ad interni ben realizzati e ad una vetratura più spessa degli standard, ha una frequenza di risonanza di 50 Hz. Il che si traduce in vibrazioni estremamente ridotte, a tutto vantaggio del comfort di guida.
Così è stata definita la DS 9, che si colloca nella fascia premium del segmento D grazie alle sue dimensioni (4.934 mm di lunghezza, 1.855 mm di larghezza e 1.460 mm di altezza) ma che si propone anche come un’automobile per chi preferisce lasciare la guida ad altri. Il tutto è stato reso possibile grazie al debutto della versione allungata della piattaforma EMP-2, con cui l’auto raggiunge un passo di 2,9 metri. Generoso, infine, il bagagliaio, con 510 litri di capienza.
La nuova DS 9 non si ferma ad un design ricercato. In DS infatti hanno lavorato di fino per offrire una vettura confortevole nella guida ed estremamente sicura. Per rendere fede alle sospensioni che hanno reso celebri le prime DS degli anni Cinquanta infatti, la nuova berlina francese è integrata con il DS Active Scan Suspension, un sistema che fa dialogare la centralina con una telecamera posta nella parte alta del parabrezza ogni 150 millisecondi. Così l’auto analizza il manto stradale a 25 metri di distanza e, assieme ad altri sensori, adatta in tempo realele sospensioni al tipo di asfalto. Da segnalare anche il DS Night Vision, una telecamera posta sulla calandra che, di notte, individua nel buio pedoni, ciclisti o animali fino a 50 metri, dove l’occhio non arriva. Così ci avvisa con suoni e messaggi e, una volta di fronte all’ostacolo, evita l’impatto con una frenata di emergenza.
Non manca, ovviamente, la guida semi autonoma di livello 2, battezzata DS Drive Assist: il sistema si basa su 31 input diversi, tra cui le condizioni del manto stradale, i veicoli che abbiamo attorno, la segnaletica o il guidatore stesso, che viene costantemente monitorato per verificarne stanchezza o disattenzione attraverso una telecamera a infrarossi.
Durante il test drive organizzato da DS abbiamo avuto modo di provare entrambe le versioni, a cominciare dall’ibrido da 225 CV ( a cui seguirà in futuro una versione da 250 CV con una batteria più capiente) per arrivare al top di gamma rappresentato dalla 4×4 (grazie a due motori elettrici) con 360 CV di potenza. Entrambe sempre dinamiche e brillanti, ma mai puramente sportive. La DS 9 punta forte sul comfort e non fa nulla per nasconderlo.
Una volta premuto sullo start, al centro della plancia fa la sua comparsa un orologio analogico B.R.M., mentre a farci capire che l’auto è accesa ci pensa la strumentazione. A motore fermo infatti la DS 9 parte in elettrico, grazie alla batteria da 11,9 kW con cui si possono percorrere quasi 50 chilometri a zero emissioni secondo il ciclo WLTP. Abbastanza, comunque, per il tragitto casa – lavoro di gran parte delle persone.
La E-Tense da 225 CV ha potenza da vendere, ma la eroga sempre con dolcezza. L’erogazione è progressiva, la seduta confortevole e le ore al volante scorrono lisce. È una macchina per macinare chilometri, andare lontano e farsi coccolare. Lo sterzo è quasi morbido, ma in città è d’aiuto ed il passo lungo non si avverte nemmeno tra le strade strette di paese. Ad impressionare di più sono le sospensioni, sempre perfettamente accordate all’ambiente circostante e alla velocità. Ma non solo, perché ad alte andature mantengono la macchina lì dove la vuoi. Non si scompone, non c’è sottosterzo. La 4×4, con i suoi 360 CV, fa ancora meglio: il rollio è quasi assente sul circuito delle Langhe di Balocco e, inserendo la modalità sport (assente sulla versione base) lo sterzo si fa più rigido e l’erogazione prende corpo. Mai eccessiva però: anche con tanta potenza l’auto sembra suggerire una guida veloce ma rotonda, per godere dell’aderenza sempre ottimale e dell’automatico EAT8 di PSA con cui le marce entrano in fretta. Altro grande punto di forza, poi, è la silenziosità: in autostrada solo qualche debole fruscio, per il resto si viaggia nel silenzio. E i chilometri, dopo una lunga giornata in auto, sembrano meno della metà.
Sull’ammiraglia francese sono disponibili quattro opzioni per gli interni, con tanta personalizzazione: Performance Line, Opéra Art Rubis o Nero Basalto in pelle pregiata e Rivoli Nero Basalto. Per quanto riguarda i prezzi, DS 9 parte da 56.200 € per la versione E-Tense da 225, mentre la 250 CV arriverà a fine 2021. L’auto viene offerta con rate mensili da 500 € al mese (a fronte di un anticipo di poco superiore ai 5.000€) con Free2Move Lease, completo di RCA, furto/incendio, manutenzione ordinaria e straordinaria ed assistenza stradale. Ad ogni modo, per tutte le informazioni su prezzi, allestimenti e disponibilità di nuova DS 9, vi rimandiamo al nostro listino aggiornato Eurotax.
DS 9 è una vettura originale. D’altronde, quando giochi nella fascia premium, devi offrire qualcosa che gli altri non hanno: in questo caso parliamo di eleganza (soggettiva), di tecnologia (oggettiva) e di comodità (superlativa). Il prezzo, rispetto a tante altre vetture di pari segmento, risulta estremamente competitivo. Certo, non sarà una sportiva per bruciare semafori e gomme, ma per chi non ha interesse a far scattare il cronometro sa essere un’ottima alternativa. Si, alternativa: chi sceglie una DS9, di certo, vuole qualcosa di raffinato e lontano dalle solite proposte.