Il Super Bowl 2020 è arrivato ed è sempre più un evento planetario. Non tanto per il big game in sé, molti non sanno nemmeno quali siano le squadre in gioco (e le regole dello stesso) ma per via del celebre half time show e tutti gli spot mandati in onda durante l’evento.
Si tratta infatti di un palcoscenico di primaria in portanza, con aziende che dedicano generose quote del proprio budget pubblicitario alla buona riuscita delle presentazioni. Resta celebre, ad esempio, lo spot di Apple “1984” per il lancio del Macintosh. Il settore dell’automotive, tra i più ricchi in termini assoluti, ha voluto dare il proprio contributo.
Durante la partita sono stati messi in onda spot di Audi, Ford, Genesis, Hummer, Hyundai, Jeep (il nostro preferito!), KIA, Porsche e Toyota. Li abbiamo raccolti qui per voi in rigoroso ordine alfabetico… buona visione!
Cos’è questo, un episodio crossover? la bravissima Maisie Williams (Ayra Stark in Game of Thrones) guida una e-tron cantando “Let it Go” del film Frozen in mezzo ad un traffico congestionato. Il futuro sarà anche incerto, ma buttarcisi a capofitto in un’Audi 100% elettrica non è certo il modo peggiore per scoprirlo.
Idris Elba e la nuova Ford Mustang Mach-E tra una lunga serie di Mustang vecchio stampo. Spot ben realizzato e destinato agli appassionati del mondo geek più che agli amanti delle auto.
Il lusso all’antica si scontra con quello new age. Questo è il messaggio nello spot con Chrissy Teigen e John Legend per Genesis, brand di lusso di Hyundai. Simpatico e d’impatto, racconta anche la gag di John Legend sull’uomo più sexy del pianeta, come è stato definito dal magazine People lo scorso novembre.
Hummer fa il suo ritorno in forma zero emissioni (sigh!, ne abbiamo parlato qui) con 1.000 CV di potenza e 11.500 Nm di coppia massima -misurati però in maniera diversa, effettivi saranno 1.500- con uno spot duro e puro, d’impatto. Ad annunciare il nuovo Super SUV americano per eccellenza, sua maestà LeBron James.
Tra gli spot più riusciti c’è la Hyundai Sonata con il suo parcheggio automatico raccontato esclusivamente con l’accento di Boston (e la conseguente aggiunta di H ovunque). Anche sul sito ufficiale di Hyundai c’è la possibilità di scoprire l’auto sia in inglese che con l’accento di Boston. Rendere la cosa più locale è una buona idea quando pubblicizzi un’auto come questa dedicata esclusivamente al mercato USA. Tutto bene, se non fosse che né l’auto né tantomeno lo spot arriveranno da noi.
Jeep vince il nostro personalissimo premio di miglior spot del Super Bowl. Bill Murray torna nell’iconico Ricomincio da Capo ma, nella sua giornata da ripetere all’infinito, c’è un Jeep Gladiator, nuovo pickup del marchio statunitense. Inutile dire che Bill non ne è mai stanco. E nemmeno la marmotta che si porta appresso durante le sue svariate avventure a bordo del Rubicon, causa Marmotta Day negli USA proprio nel giorno del Big Game.
Emozionale e ben realizzato lo spot di KIA con Josh Jacobs, giocatore di football della NFL. La sua storia ha dell’incredibile e, in America, ha smosso le coscienze e riempito le pagine dei giornali. Josh infatti era un senzatetto ed in questo spot incontra il sé stesso del passato, quando era bambino, per dare il miglior consiglio possibile: non arrendersi mai e dare tutto, sempre.
Al Museo Porsche c’è un ladro che -silenziosamente- si impossessa di una Taycan. Tutta la sorveglianza comincia a dargli la caccia a bordo delle più spettacolari vetture del marchio, trattore incluso. Spot d’effetto, auto bellissime e ritmo concitato. E il messaggio? Taycan è parte della famiglia e, come ogni Porsche che si rispetti, regala pure emozioni alla guida.
Hyundai
Cobie Smulders (Robin di How i Meet Your Mother, tra gli altri) si materializza a bordo della sua Toyota Highlander nei momenti più critici per l’eroe di turno che, a causa di auto poco spaziose, è costretto a restare a piedi. Tra mostri, disastri nucleari e banditi da Far West, Highlander se la cava alla grande. Il finale è riuscitissimo perché, infondo, quello che conta è la vita di tutti i giorni, quella da madre.