Abbiamo provato la nuova Seat Leon 2020, equipaggiata dall’1.5 eTSI da 150CV con modulo mild-hybrid a 48V. Ecco la video prova
Presentata inizialmente nel 1999, Seat Leon (con una prima serie disegnata da Giugiaro e una seconda da De Silva) ha cambiato le sorti del brand con la terza versione, quella uscente: introdotta nel 2012 sotto la guida di Luca de Meo, la Leon si è fatta grande con le tecnologie del Gruppo Volkswagen trovando il successo grazie ad un approccio al mercato singolare e di forte impatto sul pubblico. Il risultato? oltre 1 milione di esemplari venduti in otto anni.
Oggi proviamo la quarta serie, la Seat Leon 2020, nuova tanto nella tecnica quanto nello stile. Per rimanere in orbita Wolfsburg, la nuova Leon condivide parte della componentistica (in primis motori e telaio) con le sorelle di sempre: Volkswagen Golf 8, Audi A3 Sportback e Skoda Octavia.
Solo che ha trovato il modo di guardarle dall’alto in basso. Ha gli spazi interni di Octavia -il passo è aumentato di 5 centimetri- uno stile più spinto se confrontata a Golf ed un prezzo nettamente inferiore rispetto ad Audi A3. Le manca il blasone delle ultime due, ma è esattamente questo che piace a molti dei suoi clienti, in media 10 anni più giovani rispetto a chi compra la concorrenza. C’è chi (una rivista tedesca) l’ha inserita in una comparativa con le tre sorelle, ma non quelle di casa, le tedesche. Mercedes Classe A, BMW Serie 1 e Audi A3. Comparativa che la Leon ha vinto.
Se i pareri altrui sono un fatto soggettivo, la qualità dell’auto è senza dubbio oggettiva. Il progetto è solido, ben presentato ed ha tutte le possibilità di fare bene anche nel mercato di oggi.
Il centro stile Seat a Martorell, fuori Barcellona, si occupa del design di gran parte delle vetture del gruppo. L’approccio è sostanzialmente diverso rispetto alla progettazione più classica, dove l’auto viene disegnata e costruita in sale segrete quanto il rifugio di Bruce Wayne. A Martorell infatti, le auto vengono sviluppate in uno spazio aperto, così da restituire un immagine fedele alla realtà di quando la vettura sarà su strada. Da qui il claim “disegnata dalla luce” che accompagna la nuova Leon.
La luce, o chi per essa, ha fatto un buon lavoro. Il design della vettura infatti cambia quanto basta a far invecchiare il modello precedente ma non così tanto da rendersi irriconoscibile, mantenendo quei tratti stilistici tipici del brand.
La nuova Seat Leon ha una calandra decisamente più ampia e un nuovo disegno dei gruppi ottici Full LED (di serie già dal primo allestimento, lo Style) ma soprattutto una nuova concezione dei volumi. Il montante A è stato infatti spostato indietro quanto basta da enfatizzare la sportività della vettura, che con il cofano lungo -e la coda corta da hatchback- strizza l’occhio alle compatte sportive degli anni Ottanta e Novanta.
Al posteriore spicca il Coast to Coast, una firma luminosa che unisce la fanaleria con un unica lingua rossa di LED sotto al quale troviamo la nuova sigla del modello in corsivo. Nel complesso l’effetto è ben riuscito, non mancano nemmeno gli scarichi finti come su Audi A3.
L’interno è ben congegnato. Si trova infatti un ambiente pulito e senza fronzoli, ma nella versione FR avuta in prova (la top di gamma, a scendere troviamo Xcellence, Business e Style) ci sono tutte le finiture che contano, con una striscia a LED che illumina l’abitacolo da una portiera all’altra fungendo anche da avviso per i veicoli che sopraggiungono nell’angolo cieco. Bello e rifinito lo sterzo, mentre l’ampia strumentazione completamente digitale può essere personalizzata con diverse impostazioni grafiche. Utile soprattutto quando impostiamo una destinazione sul navigatore e la mappa viene riprodotta nei dettagli: una distrazione in meno, roba che fa la differenza quando guidiamo in città sconosciute.
Il display dell’infotainment da 10 pollici è leggermente orientato verso il guidatore: da qui si gestisce ogni aspetto della vettura, dal clima alle impostazioni del veicolo, senza dimenticare musica e comandi vocali avanzati. Peccato che non ci sia una pulsantiera per, ad esempio, gestire il clima ed il player audio, comandi che sono stati affidati ad un striscia semi tattile (difficile descriverla altrimenti) posta sulla parte inferiore del display e non altrettanto funzionale. Il tunnel centrale è molto pulito, con un vano dotato di due prese USB di tipo C ed una piastra per la ricarica ad induzione.
Il restyling della leva del cambio automatico -ora shift by wire, ancora più immediato del già ottimo DSG a doppia frizione- sfoltisce l’ambiente rendendo lo spazio più arioso. Se davanti si è comodi, dietro non ci si può certo lamentare. L’aumento della lunghezza (di 86mm) ha portato ad un conseguente incremento del passo che, a sua volta, ha regalato 5 centimetri in più a chi siede dietro. Praticamente la differenza che c’è tra un posto in economy ed uno in prima classe: lo spazio per le gambe è tanto e questo fa la differenza nei lunghi viaggi in famiglia. Chiudiamo con il bagagliaio, che offre 380 litri di carico o 1.200 abbattendo i sedili frazionati 40/20/40: non siamo al record della categoria, ma tutto sommato è più che soddisfacente.
Se i clienti stanno tentando di capire quale motorizzazione sia la più conveniente e longeva le case non sono da meno, anzi. In questa fase di cambiamento costruttori come Seat hanno scelto di non sbagliare, come chi alla roulette punta sia il rosso che il nero. Si vince meno, si vince sempre. Così la nuova Seat Leon viene offerta con ben 7 motorizzazioni differenti: due per il benzina, una per il Diesel, due mild-hybrid (quella in prova), un Plug-In Hybrid ed una anche a metano, che arriverà però a fine anno.
In questo modo il cliente ha la libertà più completa, specialmente se sceglie di acquistare l’auto con formule rateali: si paga un anticipo che parte dai 4.500€ e poi si versano rate mensili nell’ordine dei 200€ (ma i numeri sono indicativi, per una cifra esatta è necessario contattare una concessionaria) per un periodo di 36 mesi. A quel punto l’auto può essere restituita in favore di una nuova vettura, così se avrete scelto il Diesel non vi troverete col proverbiale cerino in mano, anzi: i due TDI disponibili su Seat Leon sono una garanzia per coppia, consumi ed erogazione.
Nel dettaglio il TDI è un quattro cilindri da 2 litri con 150 CV e automatico DSG o, in alternativa, con 115 CV e cambio manuale. Anche i due propulsori a benzina sono declinati rispettivamente con due diversi livelli di potenza: il TSI da 1 litro a tre cilindri può essere richiesto con 90 CV o 110 CV, entrambi accoppiati ad un cambio manuale, mentre il quattro cilindri (TSI da 1.5 litri) è configurabile con 130 o 150 cavalli.
Due invece le possibilità per il mild hybrid a 48V: l’1.5 eTSI da 150CV con cambio DSG (come in prova) e, in un secondo momento, anche sul tre cilindri da 110CV. A questo punto ci sono anche il plug-in hybrid, rappresentato dall’1.4 litri e-hybrid con 204 CV e automatico DSG ed il TGI a metano spinto dall’1.5 TGI da 130CV disponibile sia con l’automatico che con il manuale a sei marce.
La piattaforma MQB evo è la prima garanzia, il modello uscente è la seconda. La nuova Seat Leon offre un buon guidare in tutte le situazioni, che si tratti di autostrada, dove l’auto rimane ben piantata a terra anche nei curvoni veloci (c’è giusto un po’ di fruscio ad alte velocità) o che ci si trovi nel misto, ambiente nel quale l’auto reagisce svelta e gli unici limiti sono quelli imposti dal codice della strada. In città poi il mild hybrid riduce i consumi, che durante la prova si sono attestati attorno ai 5 litri di verde per 100Km.
Ottimo il lavoro del già citato cambio automatico DSG a doppia frizione, così come i feedback sempre puntuali dallo sterzo, mai troppo morbido né eccessivamente pesante. L’assetto invece è leggermente improntato alla sportività, motivo per cui l’auto non ha fatto nulla per nascondere gli svariati dossi attorno al Lago di Como. Una scelta che, in fin dei conti, è perfettamente in linea con la filosofia che contraddistingue Seat.
La nuova Seat Leon viene venduta ad un prezzo promo di 19.500€ per la sua versione entry level, rappresentata dall’allestimento Style equipaggiato dal tre cilindri da 90 cavalli a benzina. La versione in prova, Leon FR eTSI 150CV DSG, costa 29.300€. Ad ogni modo per conoscere tutte le varianti di prezzo, allestimento e dotazioni disponibili vi invitiamo a consultare il nostro listino Eurotax costantemente aggiornato. Tenendo a mente il periodo di transizione energetica (diciamo così…) in cui stiamo vivendo, il nostro consiglio è quello di acquistare l’auto con una formula di acquisto rateale.
Seat Leon è una vettura completa, che guarda al premium in termini tecnici ma prende una strada diversa e fatta di scelte personali. Offre una guida piacevole, tanta tecnologia (addirittura un’applicazione dedicata per impartire alcuni comandi da remoto) e una linea convincente. Le avversarie sono numerose e decisamente agguerrite, ma a Leon non mancano carattere e contenuti.