Presto potremmo vedere biciclette con targa e assicurazione guidate da ciclisti con casco omologato. O forse no. A sollevare la questione è un DDL presentato in Senato da Andrea de Bertoldi di Fratelli d’Italia, in cui viene anche fatto divieto di circolare in contromano nei centri abitati. Se da un lato è effettivamente vero che ciclisti amatoriali risultano sempre più pericolosi (specialmente su strade di misto, quando procedono appaiati al centro della carreggiata) è altrettanto impensabile che ci si metta a fiscalizzare un mezzo semplice e diretto come la bicicletta.
Secondo de Bertoldi “Regolamentare significa fare gli interessi dei cittadini, pedoni e ciclisti, e non badare alle polemiche”, ma il senatore non considera tutte le implicazioni che deriverebbero dall’introduzione di un assicurazione per la bicicletta. Immaginate il panico nelle agenzie assicurative: classe di merito, costo in base al conducente, al tipo di velocipede, alle condizioni della strada. Troppe variabili che richiederebbero dati oggettivi sulla bicicletta (o su chi la guida?) al fine di introdurre una norma che, per ovvi motivi, non viene impiegata in nessuna giurisdizione al mondo. E l’Italia non sembra esattamente il luogo ideale in cui innestare leggi e normative per dare il buon esempio agli altri stati.
Successivamente de Bertoldi ha voluto puntualizzare su Facebook che la legge riguarderebbe esclusivamente le bici elettriche, il che rende la cosa ancor più macchinosa e paradossalmente meno efficace; senza menzionare il fatto che rendere meno accessibile un tipo di mobilità “green” con questa esplosione di ZTL complicherebbe ulteriormente le cose.
Al momento quindi sembra difficile che la normativa possa venire in qualche modo approvata, anche se il DDL verrà comunque discusso in Senato.