Auto con targa estera, fioccano multe e confische

Il Decreto Legge Sicurezza voluto da Matteo Salvini e approvato al Senato porta con sé, in via secondaria, un provvedimento voluto dal Ministro Toninelli per contenere la frode degli italiani con targa straniera. L’illecito amministrativo resterà tale, ma le misure punitive verranno inasprite per contenere il fenomeno. Il problema è riconosciuto: nel manuale del perfetto evasore troviamo anche il possesso di una vettura di lusso (o più, perché no) con targa estera, tipicamente di un paese dell’est. In questo modo non solo si evita di pagare il superbollo (tassa di circolazione per i beni di lusso) ma si elude ogni tipo di illecito amministrativo in quanto le sanzioni non raggiungono il destinatario, perlomeno quando non si scagliano su di un’anziana signora bulgara. Per finire, il bene non figurerà nella dichiarazione dei redditi di chi la possiede con tutto ciò che ne può derivare.

Le parole di Toninelli

Danilo Toninelli

Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, severamente criticato per la gestione dell’emergenza Genova, si è detto estremamente soddisfatto dei risultati raggiunti con il maxi-emendamento. Nello specifico Danilo Toninelli ha dichiarato che “Abbiamo inserito nel decreto Sicurezza una norma che, con alcune deroghe, vieta, a chi risiede in Italia da oltre 60 giorni, di circolare sul territorio nazionale con veicoli a targa estera”. Si avrà quindi una sanzione maggiorata rispetto ad ora, dato che momentaneamente è da pagare una cifra paragonabile ad una multa per divieto di sosta

Multe auto con targa estera

La stretta sulle targhe estere ha portato numerosissime sanzioni, che fioccano proprio perché si applicano in maniera semplice: fermato un veicolo con targa straniera, bisogna solo verificare che il guidatore risiede in Italia da più di 60 giorni e se non si rientri in uno dei casi di esenzione dalle sanzioni (leasing o noleggio a lungo termine in corso con società non italiane o comodato di un’impresa estera a un suo dipendente o collaboratore residente in Italia). Proprio per tale ragione il fenomeno viene contrastato in questi tempi in maniera così efficace e determinata.

Soprattutto nelle zone di campagna di regioni come l’Emilia, il Veneto e la Lombardia, si notano molte meno auto con targa straniera, auto che solitamente erano parcheggiate nei casolari o comunque all’esterno di case lontane dai centri abitati. Si hanno notizie di bisarche cariche di auto con targa solitamente rumena in viaggio nel nord Italia verso il confine, bisarche noleggiate da privati che riportano l’auto nel Paese d’origine dividendo così le spese di trasporto. In effetti le scelte per chi è stato multato non sono poi molte: portare il veicolo fuori dal territorio nazionale o reimmatricolarlo con targa italiana.

Da segnalare, a Pisa e Milano, le prime proteste di gruppi di cittadini rumeni che si erano recati nelle sedi della Motorizzazione per chiedere lumi e capire come risolvere la situazione. Inutile anche recarsi al PRA: tale materia non è di sua competenza. Finora non ci sono statistiche ufficiali sul numero di sanzioni comminate dai vari organi di polizia ma pare che le multe siano davvero numerose. In fin dei conti, questo espediente è stato utilizzato fin troppo a lungo…

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