Il Tutor autostradale, così come lo abbiamo imparato a conoscere negli ultimi anni – è tra i sistemi più utili per prevenire gli eccessi si velocità in autostrada. Spiegato in breve si tratta di un sistema ben diverso dall’autovelox – con quest’ultimo che si limita a rilevare la reale velocità di transito di un veicolo in un dato punto.
Il Tutor invece ne determina la velocità media. Per farlo ci si serve di due “macchine fotografiche” disposte su un tratto autostradale e distanziate tra loro: la prima “immortala” targa del veicolo e orario d’ingresso, la seconda rileva quella d’uscita.
Da qui scatta il calcolo della velocità media con cui si è percorso il tratto sotto esame, in base alla distanza tra le due fotocamere e il tempo con cui si è entrati ed usciti dai “cancelli” Tutor. Per problematiche burocratiche relative al brevetto del Tutor, tutti i sistemi di rilevamento sono però stati “spenti” nei giorni scorsi.
Polizia Stradale e Società Autostrade erano però state ben chiare lo scorso 29 maggio, quando in un comunicato congiunto avevano affermato come il sistema sarebbe stato presto ripristinato, o quanto meno sostituito da una soluzione equivalente. Detto, fatto.
Dal prossimo 25 luglio, anche e soprattutto in previsione del grande esodo estivo, i tratti autostradali più affollati saranno controllati da un sistema con le stesse funzioni del Tutor.
L’annuncio è arrivato da Roberto Sgalla. direttore della Direzione Centrale delle Specialità della Polizia di Stato. Il “nuovo” Tutor sarà quindi in funzione su una trentina di autostrade, individuate tra quelle interessate dai flussi di traffico maggiore, tipici della stagione estiva.
Polstrada e Autostrade per l’Italia sono già all’opera per i collaudi del nuovo sistema, battezzato per ora SICVe PM – approvato in fretta e furia dal Ministero dei Traporti lo scorso 31 maggio – proprio in prossimità della sentenza che ha fatto “spegnere” i flash dei Tutor italiani.