Dici Roma e pensi alla storia, ai monumenti e… al traffico! La città eterna, storicamente, deve fare i conti con un surplus di veicoli che rende praticamente impossibile circolare nelle ore di punta e quindi anche parcheggiare la propria auto. La naturale conseguenza è il fenomeno dei parcheggi selvaggi, con la sosta in doppia fila che è dilagante, ma da ora (forse) si cambia registro.
Grazie allo sfruttamento delle nuove tecnologie e in particolare di una nuova piattaforma, Roma vuole mettere un freno al fenomeno dei parcheggi selvaggi. Complessivamente saranno operativi 40 automezzi, 30 carri Euro 6 e 10 furgoncini attrezzati per bloccare le ruote. Gli autisti dei carro attrezzi dovranno scaricare su un apposito tablet un’app tramite per segnalare agli agenti della Polizia locale le auto in sosta vietata. L’obiettivo dell’amministrazione locale è quello di arrivare 40mila auto rimosse per sosta in doppia fila o comunque vietata in un anno. Una volta rimossa l’auto il cittadino dovrà pagare circa 150 euro solo per la chiamata del carro attrezzi, le operazioni di carico e scarico del veicolo, e l’indennità chilometrica di trasporto nei depositi giudiziari oltre che una multa per violazione del divieto di sosta variabile tra i 41 e 168 euro. Sempre tramite il collegamento alla piattaforma, inoltre, lo 060606 sarà sempre in grado di rispondere ai cittadini che chiameranno per sapere in quale deposito si trovano i veicoli rimossi.
“È partito il nuovo servizio di rimozione delle auto in divieto di sosta. Sono pienamente operativi i carri attrezzi pronti a intervenire in tutte le zone di Roma per contrastare i fenomeni delle doppie file e della sosta selvaggia, per impedire i parcheggi nelle aree pedonali o su posteggi e scivoli per le persone con disabilità – ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi -. Abbiamo affidato il nuovo servizio di rimozione dei veicoli con un sistema innovativo: il bando ha previsto che il vincitore creasse una piattaforma web per aggregare i diversi gestori di carri attrezzi presenti sul territorio, in modo da garantire l’intervento da parte dell’operatore disponibile più vicino“.