Stellantis taglia gli investimenti: la Maserati MC20 elettrica non si farà

Stellantis ha deciso di cancellare un investimento da 1,5 miliardi di euro destinato a Maserati, segnando un momento decisivo non solo per il Tridente ma per l’intera industria automotive premium.

La notizia, confermata dal direttore finanziario del gruppo Doug Ostermann, arriva in un momento particolarmente delicato per il settore delle auto di lusso, alle prese con una transizione elettrica che sembra procedere a velocità molto diverse rispetto alle previsioni ottimistiche di appena due anni fa.

Maserati MC20

La fine di un progetto

La Maserati MC20 completamente elettrica avrebbe dovuto rappresentare il gioiello tecnologico del marchio italiano, un’auto capace di coniugare prestazioni estreme e motorizzazione elettrica. Il progetto, annunciato con grande enfasi meno di due anni fa, prevedeva l’adattamento del telaio in carbonio della versione termica per accogliere un powertrain completamente elettrico che, secondo le indiscrezioni, avrebbe dovuto erogare oltre 1200 CV grazie a tre motori elettrici.

La supercar italiana avrebbe dovuto debuttare nei primi mesi del 2025, posizionandosi come diretta concorrente della Rimac Nevera e delle versioni più potenti della Porsche Taycan.

Nel 2022, Maserati aveva presentato un ambizioso piano che prevedeva una versione elettrica di ogni modello entro il 2025 e una gamma completamente a batteria entro il 2030. Le prime mosse sembravano confermare la direzione intrapresa: dopo il lancio della Grecale Folgore, sono arrivate le versioni full electric di GranTurismo e GranCabrio, accolte con interesse ma con vendite ben al di sotto delle attese. Nei mesi successivi, i primi segnali di ripensamento: il rinvio dei modelli Quattroporte e Levante di nuova generazione, inizialmente previsti in versione esclusivamente elettrica, era stato il primo campanello d’allarme.

La doccia fredda è arrivata con le recenti dichiarazioni di Doug Ostermann. Durante la presentazione dei risultati finanziari, Ostermann ha confermato che 1,5 miliardi di euro di investimenti destinati a Maserati sono stati cancellati, portando alla “cancellazione di alcuni progetti prima del lancio”.

Pur senza citare esplicitamente la MC20 Folgore, il manager ha spiegato che il gruppo “deve riconoscere che le dinamiche in quel business, particolarmente nel mercato cinese, e le nostre aspettative in termini di quanto velocemente quel mercato di lusso avrebbe potuto transitare all’elettrificazione” hanno portato a una revisione del programma di lancio.

La notizia non ha colto completamente di sorpresa il sindacato FIM-CISL, che già alcune settimane prima aveva segnalato la sospensione dell’implementazione della piattaforma full electric sulla MC20 nello stabilimento modenese.

La reazione del sindacato alla conferma ufficiale non si è fatta attendere: Ferdinando Uliano, segretario generale della FIM, ha definito la situazione di Maserati “una delle più critiche” e ha richiesto un incontro urgente con i vertici di Stellantis, fissato per l’11 marzo. “Maserati rappresenta una delle situazioni più critiche. Nonostante la qualità e i modelli ad alte prestazioni, il marchio soffre di errori e trascuratezza in termini di marketing. Non possiamo più perdere tempo“, ha dichiarato Uliano.

Crisi profonda per il Tridente

I numeri ottenuti dallo storico marchio modenese raccontano una verità che fa male. Il crollo delle vendite registrato nell’ultimo anno ha dell’incredibile: in soli 12 mesi, Maserati ha visto praticamente dimezzare i propri volumi, passando dalle 26.600 unità del 2023 alle appena 11.300 del 2024.

Un tracollo che non può essere spiegato solo con le difficoltà generali del mercato automobilistico o con la transizione verso l’elettrico, ma che sembra indicare problemi strutturali più profondi per il brand.

A rendere il quadro ancora più fosco sono i dati finanziari: 260 milioni di euro di perdite nell’ultimo esercizio rappresentano un fardello insostenibile per qualsiasi marchio, tanto più all’interno di un gruppo come Stellantis che, sotto la precedente guida di Carlos Tavares, aveva fatto dell’efficienza finanziaria e dei margini operativi il proprio mantra.

Un’emorragia di risorse che mette inevitabilmente il Tridente sotto la lente d’ingrandimento dei nuovi vertici aziendali, chiamati a decidere quali marchi meritino investimenti e quali invece rappresentino un peso per il gruppo.

Il confronto con altri marchi di lusso rende la situazione di Maserati ancora più preoccupante. Mentre rivali come Porsche continuano a macinare profitti con oltre 300.000 vetture consegnate all’anno e anche Lamborghini fa registrare risultati record superando per la prima volta le 10.000 unità annue, il Tridente sembra incapace di trovare il proprio spazio nel mercato premium.

Persino Ferrari, che per molti aspetti potrebbe essere considerata la concorrente più diretta, naviga in acque ben diverse con profitti in crescita e liste d’attesa per i propri modelli che si allungano a dismisura.

Le motivazioni di tale declino commerciale sono molteplici e si intrecciano in un mix letale per il marchio. Da un lato, la strategia di posizionamento appare confusa: Maserati non è esclusiva e desiderabile come Ferrari, ma nemmeno in grado di garantire i volumi di Porsche.

Dall’altro, il portafoglio prodotti soffre di una certa incoerenza, con modelli come la Grecale che tentano di intercettare nuovi clienti ma finiscono per diluire l’immagine del marchio. A tutto ciò si aggiunge quella che molti definiscono “trascuratezza in termini di marketing“, con investimenti comunicativi insufficienti e messaggi poco chiari al mercato.

Non va sottovalutato inoltre l’impatto della transizione elettrica su un marchio storicamente legato all’emozione dei motori termici. I primi modelli Folgore, pur tecnicamente validi, non sembrano aver convinto appieno la clientela tradizionale mentre i ritardi nello sviluppo di nuovi modelli chiave come Quattroporte e Levante hanno creato un vuoto nell’offerta difficile da colmare.

Il risultato è un brand automobilistico che appare in bilico, alla ricerca di una nuova identità in un mondo automobilistico in rapida evoluzione ma che, al momento, sembra più che altro smarrire la propria.

Maserati MC20 Maserati per Maserati

I fattori di mercato dietro la decisione

Il mercato cinese, da anni pilastro fondamentale per i marchi di lusso occidentali, sta attraversando una trasformazione radicale che ha colto di sorpresa molti costruttori europei. La crescente preferenza dei consumatori cinesi per i brand locali rappresenta un cambiamento di paradigma che ha contribuito significativamente alla decisione di Stellantis di rivedere gli investimenti in Maserati.

Negli ultimi anni, marchi come NIO, Xpeng e Li Auto hanno sviluppato modelli elettrici premium con tecnologie all’avanguardia e prezzi competitivi, erodendo la quota di mercato dei brand stranieri.

Il Tridente, che vedeva nella Cina uno sbocco naturale per le proprie vetture elettriche di alta gamma, si è trovato a competere in un ambiente sempre più ostile, dove il prestigio del made in Italy non basta più a giustificare il premium price.

Dall’altra parte dell’oceano, l’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti ha introdotto nuovi elementi di incertezza nel mercato automobilistico. La potenziale revisione delle politiche federali a sostegno dell’elettrificazione, anticipata durante la campagna elettorale, ha creato un clima di attesa tra i consumatori e ha spinto i costruttori a rivedere i propri piani.

Per un marchio come Maserati, già in difficoltà, la prospettiva di un mercato americano meno favorevole alle auto elettriche ha sicuramente pesato sulla decisione di cancellare il progetto MC20 Folgore.

A livello globale, l’adozione di veicoli elettrici nel segmento premium sta mostrando segni di rallentamento rispetto alle previsioni ottimistiche di appena due anni fa. I clienti delle auto di lusso, tradizionalmente più conservatori e legati all’esperienza di guida “classica”, stanno dimostrando una certa resistenza all’abbandono dei motori termici.

Le preoccupazioni legate all’autonomia, ai tempi di ricarica e alla percezione di un’esperienza di guida “meno coinvolgente” continuano a rappresentare barriere significative, specialmente in un segmento dove l’acquisto è fortemente guidato dalle emozioni e non solo da considerazioni pratiche.

Il confronto con le strategie di altri marchi di lusso è illuminante. Ferrari, ad esempio, ha adottato un approccio molto più cauto verso l’elettrificazione, privilegiando l’ibridizzazione come passo intermedio e rimandando il lancio della sua prima auto completamente elettrica. Lamborghini segue una strada simile, con l’ibridizzazione dell’intera gamma prevista prima di un eventuale passaggio all’elettrico puro. Porsche, pur avendo investito massicciamente nell’elettrificazione con la Taycan, mantiene in gamma modelli iconici a combustione come la 911, consapevole dell’importanza di non alienarsi la clientela tradizionale.

TAGS:
LISTINO E OFFERTE SPECIALI
ARTICOLI CORRELATI
TUTTO SU Maserati MC20
Articoli più letti
Le migliori offerte del mese
Sponsor