La nuova Serie 3 guadagna spazio, dotazioni e un design più affilato, prezzi a partire da 41.600 euro
BMW Serie 3 320d – Dopo ben 7 generazioni, la BMW serie 3 ritorna in scena con la nuova G20, più moderna, più spaziosa, tecnologica ed affilata che mai. Una controffensiva di Monaco, frutto di oltre 4 anni di attenti studi e progettazione, che ovviamente ha dovuto affinare la propria berlina per eccellenza per contrastare l’avvento di nuove rivali. Una fra tutte? L’Alfa Romeo Giulia. Gli interventi apportati sulla berlina dell’elica hanno interessato principalmente il design, che ora diventa più moderno e intrigante, sfoggiando maggior estro creativo dei designer, oltre ad un rinnovato comparto dinamico, per tornare a conquistarsi il gradino più alto del podio in quanto a coinvolgimento e divertimento alla guida. Vediamo se l’obiettivo è stato centrato.
Cura dimagrante e deciso upgrade delle dimensioni per lei, che ora arriva a 4 metri e 71 di lunghezza per 1 e 82 di larghezza. Le proporzioni sono squisitamente BMW, presentando un cofano lungo, sbalzo anteriore ridotto e una coda compatta dal profilo alto. Un layout da tipica trazione posteriore (o integrale) a motore anteriore, come vuole la tradizione dell’elica. Sul frontale non può mancare il doppio rene, cresciuto nelle dimensioni, che ora guadagna anche una griglia attiva, capace di aprire o chiudere le paratie in funzione delle esigenze del propulsore, contornato dai nuovi gruppi ottici, dotati all’occorrenza anche di tecnologia laser (circa 2.000 euro), che rivisitano, in chiave moderna, la tradizionale forma del doppio elemento circolare assicurando un’illuminazione praticamente a giorno fino ad oltre 500 metri. Chiudono il tutto i paraurti sportivi dedicati all’allestimento M sport, con linee più taglienti e prese d’aria maggiorate, in puro stile sportivo come piace a BMW, e ovviamente anche ai suoi fan.
La fiancata appare più snella e filante, caratterizzata dai bei cerchioni M Sport da 19 pollici e pinze freno sportive monoblocco, ovviamente di colore blu anodizzato. Nel retro si trovano altre novità: i gruppi ottici mantengono la tradizionale forma ad L rovesciata, ma rielaborano il design giocando con le forme e i colori delle superfici. Rompono con il passato e rendono più tech la berlina bavarese. Complessivamente il design si è imborghesito, è un po’ più abbottonato, soprattutto sulle versioni business e luxury. Consigliamo infatti le varianti Sport o M Sport per una linea più accattivante e convincente. Insomma, più BMW.
Le grandi novità però, le troviamo dentro alla nuova serie 3 G20. Si è sempre un po’ parlato della poca creatività stilistica dell’abitacolo BMW, ma con gli ultimi modelli, il marchio dell’elica ha messo un po’ tutti a tacere. Forme dinamiche, superfici differenziate e finiture chic un po’ ovunque, condendo il tutto con luci ambientali soffuse e tanta, tanta tecnologia. Non è però compromessa la funzionalità, infatti ritroviamo numerosi tasti, il giusto secondo noi, per poter controllare agevolmente tutte le funzioni. Per i più “smanettoni” sono anche presenti le gestures come optional. E’ infatti possibile alzare il volume eseguendo dei cerchi con l’indice destro senza toccare lo schermo, o spostare la mano a mezz’aria per cambiare schermata/canzone. Fanno da protagonisti i due schermi, ben integrati fra loro e dalla grafica veramente elevata.
Sulle prime, il sistema di infotainment può apparire un po’ complicato, con molti sottomenù, ma si prende la mano dopo poco. Sensibilità al tocco e velocità da smartphone di alta gamma, probabilmente tra i migliori ad oggi in commercio. Android Auto non è ancora disponibile a differenza di Apple CarPlay, ma con un sistema così avanzato non si sente troppo l’assenza del sistema di mirroring del proprio telefono. Si può avere poi la ricarica wireless, l’impianto stereo Harman Kardon, head-up display, luci ambientali soffuse, telecamere a 360 gradi, hotspot wifi, parcheggio assistito e molto altro. La lista degli accessori è pressoché infinita, ma sempre con un occhio di riguardo per la praticità, offrendo soluzioni intelligenti e decisamente comode nella vita di tutti i giorni.
Con le dimensioni aumenta anche l’abitabilità, sfoggiando quindi un passo di ben 2 metri e 85. Dietro c’è spazio in abbondanza per gambe e testa, molto più che in passato, si può anche viaggiare in 3 senza comprimersi troppo, ma il tunnel per la trasmissione ruba ovviamente un po’ di spazio per le gambe del passeggero centrale. Dietro è presente anche il clima automatico dedicato, porte USB e anche i Led per la luce soffusa. Il bagagliaio si posiziona bene con 480 litri di base, che crescono abbattendo i sedili posteriori secondo uno schema 40:20:40. Volendo è disponibile anche il portellone elettroattuato, comandabile dal telecomando.
BMW da sempre è sinonimo di performance e guida sportiva, ma con l’avvento dell’Alfa Giulia, a Monaco han dovuto un po’ rivedere tutto il comparto dinamico, perché le regole del gioco sono abbastanza cambiate. La nuova Serie 3 G20 si presenta infatti più piantata al suolo rispetto alla precedente, con un dinamismo, una stabilità e una precisione dell’avantreno che se la giocano con quelli della rivale italiana. La cura dimagrante le ha consentito di perdere circa 55 kg, fermando l’ago della bilancia a 1525 kg per questa versione (5 kg in più della corrispettiva versione dell’Alfa Romeo Giulia). L’auto appare decisamente più solida ed impostata su strada, infonde sicurezza e c’è grip da vendere, soprattutto se si sfoggiano dei performanti pneumatici Michelin Pilot Sport 4S, come nel nostro caso. L’avantreno assicura un inserimento immediato, ti porta per mano fin dove vuoi mettere le gomme e una volta preso il punto di corda non ti molla mai.
Sottosterzo, non pervenuto. Il posteriore appare “meno giocoso” di quanto ci saremmo aspettati: disattivando i controlli tende comunque a mantenere tantissimo grip, e probabilmente un pizzico di elettronica interviene comunque. Non è sicuramente la versione con cui mettersi a fare degli scenografici traversi, ma una leggera perdita di aderenza nel retro consente spesso di chiudere al meglio la traiettoria sia in rilascio che premendo più a fondo sul gas. Ad ogni modo, la maneggevolezza e il controllo sono ai massimi livelli del segmento. E’ stato poi eseguito un grandissimo lavoro di insonorizzazione dall’esterno. Motore, fruscii e rotolamento dei pneumatici sono un lontano ricordo, a qualsiasi velocità, merito anche dei doppi vetri all’anteriore e del largo impiego di pannelli fono assorbenti presenti tra l’abitacolo e il cofano motore, oltre che all’interno delle portiere e sul tetto. Questo forse, per alcuni, smorza un po’ troppo l’esperienza di guida, che diventa molto filtrata. Non ci si sente proprio connessi alla vettura, nonostante risulti velocissima e immediata nei cambi di direzione, ma la comodità e il comfort hanno prevalso su tutti i fronti.
Variable Sport Steering e assetto adattivo fanno davvero la differenza, due optional immancabili, che collaborano con le diverse modalità di guida per plasmare la vettura sulle nostre esigenze. Avremmo però preferito una maggiore differenza tra le diverse modalità, che interessano principalmente l’erogazione del propulsore e meno la risposta delle sospensioni e dello sterzo. L’assetto infatti rimane sempre abbastanza sostenuto, soprattutto in fase di distensione degli ammortizzatori, dove si percepiscono delle vibrazioni di troppo. Sarà probabilmente una prerogativa della versione M Sport, ma su delle strade particolarmente dissestante, non si riesce a passare via lisci nemmeno in modalità Comfort. Questa 320d M sport è inoltre dotata di impianto frenante sportivo M, sicuramente molto performante e potente, ma fin troppo sensibile nell’attacco per l’utilizzo quotidiano. Occorre prenderci le misure, onde evitare frenate violente indesiderate.
Il propulsore 2.0 diesel da 190 cv appare poi decisamente rotondo, gode di moltissima schiena con i suoi 400 Nm di coppia già a 1.750 giri e il sopraffino automatico ZF ad otto rapporti snocciola alla perfezione le marce, con una logica di funzionamento da lode. Erogazione immediata e fulminea, ma perde di tiro in fretta, soprattutto in alto. La spinta perde di vigore già intorno ai 4.000 giri, pur essendo dotato di doppia sovralimentazione, mostrando tutta la sua energia in basso. In alternativa è disponibile un manuale, ma non rinunceremmo mai ad un oggetto ingegneristico così ben progettato come questo ZF.
Da lode sono anche i sistemi di assistenza alla guida di secondo livello, che si posizionano ai vertici della categoria insieme ad altri marchi, soprattutto premium. Una lunga schiera di telecamere, radar e sensori collaborano costantemente per assicurare la maggior sicurezza possibile. La frenata di emergenza attiva ci allerta in città nel caso qualcuno frenasse all’improvviso, le telecamere monitorano costantemente lo spazio circostante, non solo in manovra e il mantenitore di corsia attivo interviene sul volante qualora rischiassimo di uscire dalla carreggiata. Quest’ultimo poi, in autostrada (ma non solo) collabora alla perfezione con il Cruise Control adattivo per farci provare un’esperienza molto vicina a quella che in futuro vedremo come guida autonoma a tutti gli effetti. Una telecamera posizionata all’interno della strumentazione, controllerà quindi che il guidatore rimanga sempre vigile e con lo sguardo sulla strada, altrimenti una serie di avvertimenti cromatici e sonori ci ricorderanno di riposizionare le mani sulla corona del volante. Un sistema che funziona alla perfezione, decelerando fino ad arrestarsi in caso di coda, facendoci vivere i viaggi sotto una diversa ottica, sicuramente più sicura e confortevole. Ben fatto BMW.
Sorprendenti i consumi perché, nonostante le prestazioni interessanti di 7,1 secondi per raggiungere i 100 km/h e gli oltre 230 km/h di velocità massima, riescono a stabilizzarsi sui 13 km al litro in città, salendo a 17/18 in extraurbano e circa 14/15 al litro in autostrada. Ovviamente impostando la modalità Sport, senza essere troppo gentili sul pedale del gas, i valori scendono, ma con una guida pacata si ottengono davvero valori interessanti.
Il listino prezzi appare davvero folto e variegato, con 5 allestimenti e 7 diverse motorizzazioni, tra benzina, diesel e ibrida. Non mancano poi le varianti a trazione integrale xDrive. 41.600 il prezzo di accesso per la versione 320d in allestimento base, che salgono a 50.650 euro per l’allestimento M Sport da noi provato , a cui ne vanno aggiunti 2.200 per il cambio automatico. La gamma a benzina parte invece da 43.500 euro, mentre è di 55.750 il prezzo d’accesso della gamma ibrida.