Volkswagen Maggiolino un modello che ha fatto la storia dell’auto

Un mito senza tempo
Prodotta ininterrottamente per 65 anni la Volkswagen Kafer, o Maggiolino com’è conosciuto in Italia, detiene il record di longevità fra tutte le auto tanto da esser stata per lungo tempo anche l’automobile più venduta in tutto il mondo. Una storia lunga ed incredibile quella di questo fortunato modello che ha fatto impazzire diverse generazioni di automobilisti grazie alle dimensioni compatte, il prezzo accessibile, una meccanica solida e il design inconfondibile fatto di linee morbide, fari tondi e dal caratteristico portellone del vano bagagli anteriore che disegna una sorta di faccina sorridente.

 

L’auto del Popolo
La Volkswagen nasce con il Maggiolino, o meglio con la Type 1 com’era chiamata ufficialmente nei primi anni di produzione. Un’auto ideata da Ferdinand Porsche, fondatore poi dell’omonima casa automobilistica, che sognava un’auto accessibile a tutti e non solo ai più facoltosi come accadeva a quel tempo, negli anni ’30 del secolo scorso. Dopo alcuni fallimenti e rifiuti da parte di Daimler e Zundapp, nell’avviare il progetto si rivela decisivo l’incontro con Hitler nel 1934. Il Furher ambiva già da tempo a riprodurre il successo di Ford con la sua Model T, sia per la propaganda che derivava dal realizzare un’auto accessibile a tutto il popolo tedesco, sia per la possibilità di organizzare al meglio i centri produttivi ponendoli anche a diversi chilometri dai centri abitati ma comunque raggiungibili in auto dai lavoratori. Hitler impone subito dei rigidi paletti al progetto. L’auto doveva costare meno di 1.000 Marchi, doveva poter trasportare la famiglia modello ovvero due adulti e tre bambini (o due soldati e una mitragliatrice), raggiungere una velocità di 100 km/h e con consumi tali da permettere di percorrere 7 km con un litro di benzina.

 

Si pagava già a rate
Nasce così la Volkswagen con il sito di produzione realizzato nei pressi del castello di Wolfsburg. La scarsità di fondi e gli alti costi per la realizzazione dell’opera portano gli stessi lavoratori impegnati nella produzione ad anticipare parte della somma ottenendo la promessa di ricevere poi proprio un Maggiolino quando la fabbrica fosse stata a regime. Anche per questo Volkswagen è l’auto del popolo, perché direttamente finanziata dai piccoli risparmiatori tedeschi, potevano poi acquistare la Type 1 ad un prezzo di 990 Reichsmark attraverso un sistema di pagamento a rate in 4 anni con 5 marchi a settimana. La produzione in serie doveva prendere il via nel 1939, ma lo scoppio del conflitto porta lo stabilimento ad esser riconvertito per lo scopo bellico e a subire anche diversi bombardamenti.

 

In Guerra con Maggiolino
La guerra è stata in ogni caso il più duro dei collaudi per KDF-Wagen, il nome scelto da Hitler per il Maggiolino che letteralmente significa “Auto della Forza attraverso la Gioia”. L’esercito nazista necessita infatti di mezzi veloci, affidabili e facili da riparare, tutte caratteristiche a cui l’auto di Porsche risponde benissimo trasformandosi con piccole modifiche in una leggera furgonetta militare inarrestabile su ogni tipo di terreno e addirittura in acqua dato che viene realizzata anche la versione anfibia chiamata SchwimmWagen.

 

Il successo nel dopoguerra fino ai giorni nostri
Dopo la guerra l’azienda viene salvata dagli alleati e per i primi anni tutti gli esemplari prodotti vengono destinati alla forze alleate. Nel ’46 lo stabilimento di Wolfsburg viene restituito allo Stato Tedesco con a capo Heinrich Nordhoff che porta il Maggiolino Volkswagen in tutto il mondo. Vengono così realizzati impianti di produzione in diversi paesi all’estero, non ultimi gli Stati Uniti dove il successo della compatta tedesca è impressionante, con liste di attesa per averne una anche di sei mesi, nonostante gli americani fossero negli anni ’50 già abituati a vetture di dimensioni molto maggiori. Un successo che cala solamente negli anni ’70, decennio in cui la domanda del Maggiolino inizia a calare fino al 1978 quando esce dallo stabilimento l’ultimo esemplare prodotto in Europa. La produzione prosegue all’estero in particolare in Brasile e Messico fino al 2003, anno in cui si conclude, dopo 21 milioni e mezzo di unità prodotte, la storia del Kafer nonostante sia iniziata nel frattempo quella del suo rifacimento moderno Volkswagen Beetle. Nonostante in Europa questo modello sia uscito di produzione da quasi 40 anni in circolazione ve ne sono ancora molte, gelosamente custodite dai proprietari e sempre più richieste anche dai giovani. Proprio per questo motivo, se stai pensando di acquistare quest’auto all’estero ti consigliamo di leggere questo articolo.

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