Nonostante le precauzioni messe in atto, l’emergenza Coronavirus sembra aggravarsi ogni giorno che passa: i contagi giornalieri da COVID-19 sono sempre più numerosi e questo ha costretto i governatori della Lombardia, del Lazio e della Campania a introdurre un coprifuoco notturno con lo scopo di limitare considerevolmente tutti quegli spostamenti ritenuti non necessari. Chi dovrà muoversi (in auto, in bici o a piedi) dovrà essere munito di un’apposita autocertificazione, che testimonia il motivo per il quale una persona ha lasciato la propria abitazione.
La limitazione agli spostamenti notturni in Lombardia è entrata in vigore già da ieri, giovedì 22 ottobre, e prevede uno stop dalle ore 23 alle ore 5 del giorno successivo. In maniera simile entrerà in vigore tra venerdì 23 ottobre e sabato 24 ottobre nel Lazio, con un coprifuoco dalle 24 alle 5, così come in Campania, dove inoltre sarà attivo anche un divieto di spostamento tra le varie province della regione.
Il coprifuoco, in ogni caso, decadrà nel caso lo spostamento sia comprovato da motivi di assoluta necessità, i quali dovranno essere messi per iscritto nell’apposito modulo di autocertificazione da avere sempre con sè. Le giustificazioni valide per potersi spostare negli orari notturni sono il ritorno presso la propria abitazione, per motivi di salute, di lavoro, di natura familiare e inerenti ad attività scolastiche, formative e socio-assistenziali.
Una bozza di modulo precompilato si può trovare a questo indirizzo nell’ultima pagina del relativo PDF, altrimenti potrà essere richiesto alla Forze dell’Ordine in caso si venisse fermati per accertamenti. Qualora si venisse sorpresi durante il coprifuoco senza un giustificato motivo, scatterebbe una sanzione amministrativa da 400 a 3000 Euro, con la multa accessoria della chiusura della propria attività da 5 a 30 giorni nel caso si fosse anche proprietari di un esercizio commerciale.
Oltre alla limitazione agli spostamenti e sulla falsariga di quanto già successo in Piemonte, ora anche la Lombardia ha previsto la chiusura dei centri commerciali durante il fine settimana: questa disposizione è applicata alle grandi strutture di vendita e agli esercizi commerciali al dettaglio, da cui sono esentati i negozi di alimentari (cioè i supermercati), le farmacie, la parafarmacie, le tabaccherie, i rivenditori di cibo per animali, di prodotti domestici, per l’igiene personale e per la cura del verde.
Queste attività, in ogni caso, dovranno adottare delle misure anti-contagio atte a prevenire l’ulteriore dilagare dell’emergenza Coronavirus: dovrà essere esposto un cartello riportante il numero massimo di persone ammesse nel locale e tutte le regole da rispettare in virtù della sicurezza propria e altrui. L’imperativo è evitare assembramenti, mantenere la distanza di sicurezza di 1 metro, indossare la mascherina e igienizzare accuratamente le mani in ogni occasione propizia. In aggiunta, è consigliato adoperare sistemi di prenotazione online dei vari servizi messi a disposizione, sempre con lo scopo di prevenire la possibilità di creare gruppi di potenziali persone capaci poi di diventare vettori del Sars-Cov2.