Coronavirus e autocertificazione per spostarsi causa lavoro: come funziona

La situazione causata dall’epidemia del Coronavirus sta diventando gradualmente sempre più grave: dopo le restrizioni presentate tramite il DPCM dell’8 marzo nei confronti della Lombardia e di altre 14 province tra Emilia-Romagna, Piemonte e Marche, ieri sera il Presidente del Consiglio Conte ha effettuato una seconda conferenza stampa, con la quale l’Italia è diventata “zona protetta”. Cosa significa? Che le limitazioni precedentemente attuate sono state estese all’intera Penisola italiana, che diventa di fatto “zona rossa” da Nord a Sud.

L’imperativo di rimanere il più possibile a casa, a questo punto, diventa ancora più forte e rivolto verso tutta la popolazione. L’obiettivo, ovviamente, è limitare la propagazione del Coronavirus… ma cosa è necessario fare se abbiamo la necessità di spostarci? Per lavoro o per altri motivi di insindacabile importanza? Secondo il testo del nuovo Decreto Ministeriale gli spostamenti possono essere effettuati, ma solo in presenza di un documento scritto, un’autocertificazione che attesta il motivo inderogabile per cui abbiamo lasciato la nostra abitazione.

Questa era già richiesta con il DPCM dell’8 marzo per abbandonare, per accedere oppure per viaggiare ai confini dell’ex zone rosso, mentre ora è obbligatoria per spostarsi in qualsiasi parte d’Italia. A questo punto, come bisogna comportarsi in questa situazione? Continuate a leggere la nostra guida e avrete tutte le informazioni che vi servono.

Coronavirus Carabinieri

SPOSTAMENTI E CORONAVIRUS: COSA SI PUÒ FARE

Innanzitutto vogliamo precisare che il Decreto emanato nella serata di ieri, 9 marzo, trova applicazione su tutto il territorio nazionale, quindi in realtà la distinzione tra zone “rosse”, “arancioni” o di altro colore non sussiste più. Il premier Conte ha voluto estendere la zona di sicurezza a tutta l’Italia: in questo senso l’appello è quello di rimanere il più possibile a casa e di limitare al massimo i propri spostamenti.

Chi ha il bisogno di muoversi lo può fare SOLAMENTE per lavoro, per rientrare alla propria abitazione, per comprovati motivi di salute e per le più basilari necessità di sopravvivenza, tra cui quella di fare la spesa. La chiusura dei negozi non è ancora stata prevista, ma non è assolutamente necessario l’affollamento fuori dai supermercati per l’acquisto dei beni di prima necessità, perchè sarà garantito il regolare approvvigionamento alimentare.

Sono vietati gli assembramenti di persone e deve essere mantenuta la necessaria distanza di sicurezza di 1 metro, inoltre bar e ristoranti dovranno chiudere la loro attività alle ore 18. Sono anche vietate le celebrazioni in chiesa, i matrimoni e i funerali, mentre pub, discoteche e sale da gioco dovranno rimanere chiuse, così come musei, palestre, piscine, teatri e centri sociali. L’attività didattica di scuole e università è sospesa fino al 3 aprile, allo stesso modo dei concorsi pubblici (tranne quelli per il personale sanitario). Passando allo sport, tutte le manifestazioni in Italia sono sospese, anche il Campionato di Calcio di Serie A. Per quanto riguarda l’accesso agli ospedali, l’accesso sarà limitato secondo le misure attuate dalla struttura, mentre non è ancora prevista una limitazione ai trasporti pubblici.

Coronavirus spostamenti

SPOSTAMENTI E CORONAVIRUS: COME UTILIZZARE L’AUTOCERTIFICAZIONE

Il nuovo Decreto ministeriale del 9 marzo entrerà in vigore dalla giornata di oggi, 10 marzo, e proseguirà la sua efficacia fino a venerdì 3 aprile, trovando applicazione in ogni fascia oraria. Gli spostamenti, ove necessari, saranno consentiti solamente con l’apposita autocertificazione: si tratta di un documento con il quale si giustifica il movimento dalla propria abitazione, da presentare ogni qualvolta si venga fermati ai posti di blocco delle Forze dell’Ordine. Per coloro che devono effettuare sempre la solita tratta, per esempio da un Comune all’altro, basterà utilizzare un unico modulo, specificando che si tratta di un impegno a cadenza fissa.

I controlli del caso avverranno lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture del sistema dei trasporti. Autostrade e linee a viabilità principale saranno prese in carico dalla Polizia Stradale, mentre la viabilità ordinaria sarà tenuta d’occhio da Carabinieri e Polizie Municipali. Nelle stazioni ferroviarie gli agenti potranno anche effettuare delle verifiche aggiuntive sulla salute di coloro che viaggiano sui treni attraverso l’impiego di termoscanner, mentre negli aeroporti le verifiche avverranno sia ai passeggeri in partenza che in arrivo.

Coronavirus Autocertificazione

SPOSTAMENTI E CORONAVIRUS: SANZIONI PESANTI PER CHI FA IL FURBO

Chi pensa ancora che il Coronavirus sia un’influenza giusto “un po’ più forte” al punto da non seguire le direttive obbligatorie istituite dal Governo, andrà incontro a delle sanzioni particolarmente pesanti. Queste sono regolamentate dall’articolo 650 del Codice Penale (“Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità”), il quale può essere ulteriormente sostenuto dall’art. 452 riguardante i “Delitti colposi contro la salute pubblica”. La multa? Si parte da 206 Euro per arrivare all’arresto fino a 3 mesi.

Per quanto riguarda le eventuali dichiarazioni mendaci riguardanti l’utilizzo dell’autocertificazione, la pena sarà disciplinata dall’articolo 483 del Codice Penale (“Falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico”) che prevede addirittura la reclusione. Il discorso, tuttavia, diventa diverso se non è possibile stampare e compilare il modulo prima di uscire di casa: in questo caso è possibile copiare il testo e utilizzare la propria versione. E’ anche possibile rendere l’autodichiarazione nello stesso momento in cui si viene fermati dalle Forze dell’Ordine, tramite la compilazione dei moduli previsti: in questa circostanza, tuttavia, si potranno effettuare delle verifiche successive su quanto riportato, in modo da accertare la veridicità dello spostamento.

Arresto Polizia Coronavirus

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