Il Codice della Strada italiano stabilisce limiti di velocità differenziati in base alla tipologia di strada e al tipo di veicolo in circolazione. Esistono regole differenti per autostrade, strade urbane ed extraurbane, con eccezioni particolari per categorie specifiche come i neopatentati.
In questo articolo vi daremo una panoramica completa dei limiti di velocità, incluse le sanzioni previste per il superamento e le regole dedicate ai nuovi conducenti.
La normativa stradale italiana definisce le velocità massime consentite, differenziate in base alla tipologia di strada percorsa. Di seguito, esploreremo i limiti di velocità in autostrada, nelle strade extraurbane principali e secondarie e nelle aree urbane.
Il limite di velocità sulle autostrade italiane è regolato dal codice stradale ed è attualmente fissato a 130 km/h per le auto in condizioni normali. Tuttavia, in caso di maltempo, come pioggia o nebbia, il limite viene ridotto a 110 km/h per motivi di sicurezza. È importante notare che per i veicoli pesanti, come autobus e autocarri, il limite è generalmente inferiore, con una velocità massima consentita di 100 km/h.
In alcuni tratti autostradali specifici, dotati di tre corsie più corsia di emergenza e con tassi di incidentalità molto bassi, è possibile alzare il limite massimo di velocità in autostrada fino a 150 km/h. Tuttavia, questa opzione è vincolata a rigide condizioni di sicurezza, come la presenza di sistemi di controllo della velocità, come i tutor.
I conducenti che hanno ottenuto la patente da meno di tre anni, ovvero i neopatentati, devono rispettare un limite di velocità massimo di 100 km/h in autostrada durante questo periodo iniziale.
In Italia, i limiti di velocità sulle strade extraurbane variano in base alla tipologia della strada, che può essere classificata come principale o secondaria, secondo quanto stabilito dal Codice della Strada.
Per le automobili e le motociclette, la velocità massima consentita sulle strade extraurbane principali, quali superstrade e tangenziali, è di 110 km/h. Tuttavia, in presenza di maltempo, specialmente con forti precipitazioni, il limite di velocità viene ridotto a 90 km/h per motivi di sicurezza.
Le strade extraurbane secondarie, come le provinciali, presentano un limite di velocità inferiore, fissato a 90 km/h. Anche in questo caso, il limite può essere ridotto ulteriormente in tratti particolarmente pericolosi, dove è possibile scendere fino a 70 km/h, sempre in presenza di adeguata segnaletica.
Nei centri abitati italiani, il limite di velocità generale è fissato a 50 km/h, come stabilito dal Codice della Strada. Questo limite si applica a tutti i veicoli, inclusi autovetture, motocicli e ciclomotori. Tuttavia, in alcune circostanze specifiche, il limite può essere ridotto a 30 km/h, soprattutto in aree considerate “sensibili” come quelle vicine a scuole, ospedali o zone residenziali con alta densità di pedoni.
Oltre al limite standard, alcune strade urbane con particolari caratteristiche strutturali possono permettere l’elevazione del limite a 70 km/h, ma solo se le condizioni della strada lo consentono e previa adeguata segnaletica.
Il superamento dei limiti di velocità comporta sanzioni di diversa entità, a seconda di quanto è stato superato il limite stabilito. Le multe possono variare da qualche centinaio di euro fino alla sospensione della patente. Per maggiori dettagli su questo argomento, dai un’occhiata al nostro articolo dedicato: sanzioni per il superamento dei limiti di velocità.
Durante i primi tre anni dopo aver ottenuto la patente, i neopatentati sono soggetti a restrizioni di velocità più severe. Su autostrade, la loro velocità massima consentita è di 100 km/h. Per quanto riguarda le strade extraurbane principali, devono mantenere una velocità non superiore a 90 km/h.
Queste regole mirano a ridurre i rischi per i guidatori meno esperti. Per ulteriori informazioni, consulta il nostro articolo dedicato ai limiti di velocità per neopatentati.