La patente di guida dell’automobile deve essere alla portata di tutti, anche per chi è affetto da disturbi specifici dell’apprendimento: questo è l’obiettivo perseguito da AID, l’Associazione Italiana contro la Dislessia che, dal 2007, è riuscita a strappare la possibilità di far avere ai candidati con queste disabilità dei file audio dedicati per la prova teorica con sintesi vocale, il che rende l’intero esame sicuramente più semplice e alla loro portata. Nel tempo, tuttavia, questo aiuto non è stato più sufficiente ed è per questo motivo che AID è tornata recentemente in campo, al fine di ottenere la convalida delle certificazioni diagnostiche già utilizzate, per esempio, in ambito scolastico.
Grazie alla circolare 31299 MIT del 5 novembre 2020 approvata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, possiamo affermare che l’intento di AID ha finalmente trovato una positiva conclusione: da oggi, infatti, le certificazioni rilasciate ai soggetti con DSA da parte di neuropsichiatri o psicologi e utilizzate per motivi di studio saranno accettate anche per il conseguimento della patente di guida, il che renderà molto più semplice un iter che, in precedenza, richiedeva diagnosi dedicate da eseguire ad-hoc, a tutto svantaggio dei tempi e dei costi di produzione delle stesse.
Questo traguardo è frutto di una serie di richieste formulate dall’Associazione Italiana Dislessia in collaborazione con UNASCA e CONFARCA, i principali enti di categoria del settore autoscuole, a loro volta approvate dalla Ministra Paola De Micheli: dal 2021, quindi, sarà permessa una rimodulazione dei quiz dell’esame di teoria con linguaggio più accessibile e con maggior tempo a disposizione per il loro svolgimento (+30% rispetto al passato), assieme a nuove risorse per la formazione di istruttori ed esaminatori capaci di accogliere le necessità dei candidati affetti da DSA.