Chi viene sorpreso alla guida della vettura con il volume della radio eccessivamente alto commette il reato di disturbo della quiete pubblica e rischia di incorrere in una sanzione sia amministrativa che penale. Una recente sentenza della Cassazione ha esplorato circostanze che rendono disturbante o pericolosa la guida di un’autovettura su strada pubblica con l’autoradio a volume spropositato.
Il Codice della Strada stabilisce con chiarezza che il volume dell’autoradio non deve superare i 60 decibel misurati a 10 cm dall’orecchio del guidatore con il microfono rivolto verso la sorgente e con il veicolo ”.
Una considerazione importante: secondo la classificazione dell’ARPA (Ente Regionale Protezione Ambiente della Valle d’Aosta), 60 Decibel di Livello Equivalente costituiscono un livello di rumorosità decisamente alto. Nella descrizione, 60 dB corrispondono infatti a “Interferenza nelle conversazioni, fastidio”. In tali condizioni di rumorosità nell’abitacolo (che, ripetiamo, corrispondono al limite di legge), come può il conducente percepire i rumori che provengono dalla strada? Il suono del clacson di un’altra vettura, il rombo di una moto prossima a spuntare da una strada laterale?
Fatte queste considerazioni, appare chiaro come mantenere l’autoradio ad un volume moderato sia un accorgimento necessario alla sicurezza di chi guida e degli altri utenti della strada.
Chi viene sorpreso a violare questo limite incorrerà in una multa che va da 41 a 168 Euro. Chi vede in questa normativa un’invasione nella libertà personale dell’individuo deve considerare che chi siede al volante di un’autovettura ha precise responsabilità, e deve essere nelle condizioni ideali per evitare di rimanere coinvolto in pericolosi incidenti, lo ripetiamo ancora una volta, per la salvaguardia della propria salute e di quella degli altri (automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni).