Valentino Rossi ha dichiarato che correrà con Yamaha fino al 2020. D’altronde Maverick Vinales ha firmato da un mese e Marc Marquez, allo stesso modo, ha confermato con Honda per altri due anni. Il mercato è cambiato per motivi di sponsor e spettacolo e di conseguenza i Team devono adattarsi.
L’addio di Herve Poncharal al Team Tech 3 aveva aperto ad un Rossi Team Manager e pilota -magari affianco a Franco Morbidelli- attraverso il team satellite di Yamaha. Valentino invece ha dichiarato espressamente che la VR46 non è ancora pronta per entrare in MotoGP e che, per i prossimi anni, si concentrerà su Moto3 e Moto2.
Carmelo Ezpeleta ultimamente ha spinto molto per avere Rossi alla guida del team satellite, per il quale logicamente sarebbe pronto a versare una quota. Lo spettacolo di cui Valentino è ancora il primo ambasciatore ha un peso economico difficile da sottovalutare.
A questo punto i giochi di mercato sono praticamente fermi. Rimangono Dani Pedrosa, probabilmente pronto per l’ennesima stagione in HRC, e i due piloti Ducati. Un vantaggio chiave per il marchio bolognese, che potrà condurre i giochi alzando l’ingaggio di Andrea Dovizioso e dimezzando (quantomeno) quello di Jorge Lorenzo. A chiudere il mercato sarà poi Johann Zarco, in bilico tra un’altra stagione con la Yamaha Clienti o un contratto biennale con KTM.
La MotoGP 2018 comincia questo fine settimana con il tradizionale appuntamento in Qatar. La classe regina partirà domenica alle ore 17.00 in esclusiva Sky Sport MotoGP.