Yamaha lascia la Superbike a fine stagione
“Il team ufficiale Yamaha Superbike annuncia il ritiro dal Campionato Mondiale a fine stagione 2011
Yamaha Motor Europe N.V., quartier generale europeo della casa di Iwata, ha annunciato la decisione di ritirare il team ufficiale Yamaha Superbike dal Campionato Mondiale Superbike FIM alla fine della stagione in corso.
La decisione rientra in una più ampia revisione strategica delle operazioni di marketing in Europa che ha preso in esame tutte le attività motorsport, e riflette le condizioni critiche e in rapido cambiamento che il mercato delle due ruote sta attraversando. L’interruzione della partecipazione al Campionato permetterà di dedicare in futuro maggiori risorse a iniziative dirette alla soddisfazione dei Clienti, che potranno contare su ancora maggiori servizi e attenzioni.
Yamaha Motor esprime i suoi ringraziamenti e il suo apprezzamento per l’impegno totale, il sostegno e la passione mostrati dai piloti e dai membri del team che negli anni hanno lavorato con estrema professionalità e dedizione per il successo della squadra. Un ringraziamento va anche a tutti i preziosi partner commerciali e ai fornitori per aver sostenuto il team nel migliore dei modi, con una menzione particolare per Infront Motorsports, sponsor del Mondiale Superbike FIM.
La decisione di diffondere ora la notizia nasce dal desiderio di non limitare in alcun modo le possibilità di pianificazione futura di tutto il personale coinvolto, e rassicura sulla volontà di onorare tutti gli obblighi esistenti.
I piloti Marco Melandri ed Eugene Laverty sono attualmente terzo e quarto nella classifica generale piloti del Mondiale Superbike FIM 2011, a quattro gare dalla conclusione del campionato. Yamaha Motor e il team continueranno a dare il meglio fino al termine della stagione in corso, per cercare di riconquistare il titolo Superbike Mondiale che già Yamaha si era aggiudicata nel 2009.
Yamaha Motor continuerà a mettere a disposizione di team privati a tutti i livelli di competizione i pezzi di ricambio speciali YEC Racing Kit Parts, per l’allestimento in versione gara dei suoi modelli di produzione YZF-R1 e YZF-R6”.
Marco Melandri triste ma indomito
Sotto shock Marco Melandri, terzo in classifica generale dietro a Max Biaggi ed al leader Carlos Checa. Appena la settimana scorsa era stato annunciato il rinnovo del suo contratto (anche per questo la decisione di Yamaha ha sorpreso) con la squadra ufficiale dei Tre Diapason: “Emotivamente sono distrutto. Troverò un’altra moto, ma finalmente mi sentivo a casa. È un po’ come essere lasciato dalla ragazza”. Inoltre, nel suo contratto c’era l’opzione per il rinnovo automatico se alla data del 31 luglio 2011 fosse stato almeno terzo.
“Ero felice perché dopo quattro stagioni di continui cambiamenti avrei avuto l’opportunità di correre due anni di seguito con la stessa moto, la stessa squadra e nello stesso campionato. Purtroppo dovrò cercarmi un’alternativa. Sono distrutto. Ma troverò un’altra moto, andrò avanti e rialzerò la testa come ho sempre fatto”.
Le conseguenze dell’abbandono della Yamaha dal mondiale SBK
Le motivazioni sono inconfutabili: le dinamiche di mercato, che vedono in crollo verticale le vendite del segmento supersport, non giustificano un tale investimento nel mondiale Superbike. Di novità relative alle Yamaha R1 ed R6 non si hanno traccia. Quindi, meglio concentrare le disponibilità in altre attività.
Nonostante lo spettacolo della Superbike ed il suo seguito la casa nipponica ha preso questa difficile decisione che porta serie conseguenze al campionato delle moto di serie.
Per il momento, Paolo Flammini, AD di Infront, società che gestisce il mondiale superbike, annuncia novità per il 2012 come l’abolizione dei muletti: ogni pilota dall’anno prossimo non ha più a disposizione una moto di scorta bensì solo una. Questo riduce i costi di gestione di circa ¼ del budget annuo e può dare la possibilità di iscrivere due piloti anche ai team più piccoli, aumentando la griglia di partenza a circa 30 centauri.
A meno che, Yamaha non decida di fare come Ducati, affidando la R1 ad un team privato. Ma questa è solo una ipotesi.
Di Suzuki e di Kawasaki e di Francis Batta
Il terremoto che ha scosso e sconvolo il Giappone in primavera ha portato delle conseguenze con una coda molto lunga.
Anche altre due case come Suzuki e Kawasaki, con quest’ultima che ha messo in pista l’ultima e discussa Kawa ZX-10R ma Kawasaki a fine stagione si separa da Paul Bird: oltre al problema sorto al ritorno dal GP di Olanda anche la gestione tecnica/sportiva non è ritenuta positiva tanto che ora la verdona sta cercando un nuovo partner.
Rumor parlano di contatti con il belga Francis Batta ma è lo stesso manager (da 13 anni con Suzuki) a smentire in modo piuttosto secco dichiarando che non è nel suo interesse cambiare motocicletta e, se Suzuki intende continuare a correre in Superbike può contare sul team belga che, altrimenti, non ha alcuna intenzione di instaurare nuovi rapporti con altre case. Uscendo così dal campionato mondiale superbike. A meno che non riesca a trovare un accordo con la casa proprio nel suo ultimo viaggio a Hamamatsu in questo periodo.
Così, dopo Ducati l’anno scorso e Yamaha ora, il mondiale delle derivate di serie rischia davvero grosso: al momento c’è solo una Suzuki GSX-R affidata a Michel Fabrizio, Kawasaki è in forte dubbio e non è comunque competitiva così come Honda. Il team olandese Ten Kate ha avuto difficoltà nel reperire sponsorizzazioni per questa stagione ed i risultati attuali ne porteranno altrettante per la prossima. Inoltre, Honda deve tagliare una moto ufficiale in MotoGP avendone troppe (Stoner, Pedrosa, Dovizioso con il team HRC e Simoncelli con il team Gresini).
Senza più le ufficiali Ducati, Yamaha e forse Suzuki, senza Kawasaki, Honda cosa potrebbe decidere?
E dello spettacolare mondiale superbike cosa potrebbe rimanere?
Piloti, organizzatori, tifosi attendono senza fiato buone nuove.