BMW Team Italia scende in pista con la M6 GT3

BMW Italia decide di festeggiare i cento anni del marchio scendendo in pista come Title Sponsor del team Roal Motorsport che correrà nel Campionato Italiano super GT3 e all’europeo Blancpain GT Series Endurance Cup nella classe ProAm con la nuova BMW M6 GT3 numero 15. Una cifra che ha portato fortuna al titolare del team Roberto Ravaglia, che nel 1989 proprio con una BMW si è aggiudicato il DTM.

Oggi il campionato italiano GT3 è uno dei più interessanti e combattuti, soprattutto per il numero e il blasone dei marchi presenti in pista: Ferrari, Lamborghini, Jaguar… Il team affronterà inoltre il Blancpain Endurance Cup, che rispetto al GT3 mette a dura prova le vetture per la durata delle corse, dalle tre alle 24 ore, in cui la M6 dovrà dimostrare le sue doti di affidabilità oltre che di prestazioni pure. I piloti che si alterneranno al volante sono (quasi tutti) giovanissimi, con una media di 22 anni e sono Stefano Comandini e Alberto Cerqui per il campionato italino GT3 (classe 1967 il primo, 1992 il secondo) mentre i giovanissimi Stefano Colombo, Max Koebolt e Giorgio Roda si confronteranno nel Blancpain.

Ma se per quanto giovani i piloti hanno già dimostrato il loro valore e capacità, una certa incognita “pesa” sulla BMW M6 che è una vettura totalmente nuova… dopo la prima presa di contatto sulla pista di Adria tutti i piloti si sono detti entusiasti della vettura e della facilità con cui si riesce a spingere fin da subito; certo le incognite restano tante anche perché non è ancora stato definito il “balance” con cui le vetture potranno affrontarsi in pista. Nel campionato GT3, infatti, correndo vetture con caratteristiche anche molto diverse tra loro, è la direzione gara che stabilisce peso, potenza del motore e altri parametri per ogni vettura, decisione che di solito subisce delle variazioni in corso di stagione per evitare di penalizzare o avantaggiare una determinata casa. Quindi la M6 che nella versione “stradale” è in grado di erogare con il suo V8 turbo 600 CV non sappiamo ancora quanti potrà portarne effettivamente in pista…

A parlare più approfonditamente della vettura è “l’anziano” Stefano Comandini, che sottolinea come l’architettura della vettura (motore anteriore, cambio e differenziale sul ponte posteriore e trazione posteriore) risulti estremamente equilibrata, anche per il posizionamento in basso del motore e l’arretramento e spostamento in centro del posto di guida che aiuta a bilanciare i pesi. Una vettura “importante” la M6, ma a detta dei piloti anche sorprendentemente agile e dove il lungo interasse aiuta a scaricare la potenza a terra senza eccessivi slittamenti. Ovviamente non mancano al proposito gli ausili elettronici: Abs, 6 diversi livelli di intervento del traction control, 8 mappe per la gestione del motore (nelle gare di durata anche i consumi hanno un ruolo importante).

Ora non resta che aspettare e vedere come si comporterà la M6 in pista e, soprattutto, nel confronto con le agguerrite avversarie! Per entrambe le competizioni che vedranno impegnata la M6 numero 15 il primo appuntamento è sulla pista di Monza: il 24 aprile per la Blancpain endurance e il primo maggio per la GT3.

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