Debutta non solo negli Stati Uniti ma anche in Europa la sesta generazione di Ford Mustang, icona del mondo automobilistico statunitense. La famosa pony car a stelle e strisce fa dunque il suo esordio anche nel Vecchio Continente, dove vanta molti appassionati, sia in versione coupè che convertible con tetto in tela. Proprio per rendere appetibile la nuova Ford Mustang anche sul mercato europeo, stretto nella morsa di una crisi piuttosto profonda, Ford ha deciso di affiancare ai classici motori 3.7 V6 e 5.0 V8 il propulsore 4 cilindri EcoBoost 2.3, insieme alle sospensioni posteriori multilink. Presente al Salone di Ginevra 2014.
Lievi invece le modifiche alla carrozzeria della nuova generazione di Ford Mustang, il cui design trae spunto senza ombra di dubbio dalla prima storica generazione di Mustang, nata oramai quasi cinquant’anni or sono. Queste le parole del capo del design, Moray Callum: “Nell’esatto istante in cui si posa lo sguardo su quest’auto per la prima volta, ci si rende conto che è inequivocabilmente una Mustang, fedele alla tradizione in tutta la sua identità”. Il tetto è basso e la coda corta dotata di un piccolo finestrino ha una sagoma sfuggente, mentre i gruppi ottici posteriori sono caratterizzati dalle classiche tre barre verticali parallele. Il frontale ricorda il muso di uno squalo, i fari anteriori sono assottigliati e in generale il design della Mustang sembra averle donato tanta aggressività e modernità.
Le principali novità meccaniche riguardano logicamente il nuovo motore EcoBoost 2.3, un propulsore quattro cilindri turbo benzina che soddisfa le esigenze della clientela prevalentemente europea, dato che i consumi medi di questo motore sono decisamente inferiori rispetto a quelli del V6 e del V8. L’EcoBoost 2.3 sprigiona ad ogni modo 309 CV (non pochi) e 407 Nm di coppia massima e la versione con cambio automatico è anche dotata di leve al volante. Per chi invece non bada a spese e cerca prestazioni da capogiro, c’è la Ford Mustang 5.0 V8 capace di 436 CV e 528 Nm di coppia.
Totalmente rivisto è anche l’assetto, grazie ad un controtelaio perimetrale anteriore associato a sospensioni MacPherson a doppio giunto sferico. I cerchi sono da 19 pollici ed i dischi freno maggiorati. Inedite sono le sospensioni posteriori indipendenti con schema multilink che prendono il nome di integral-link. E’ ora possibile gestire anche la sensibilità del servosterzo e dell’intervento del controllo di stabilità. In aggiunta è presente il sistema Torque Vectoring Control che monitora in tempo reale la quantità di energia trasferita dal motore alle singole ruote per incrementare la stabilità.